Chi conosce Bangkok e le strade di cui si parla nel libro sa che la descrizione è fedele La scrittura non è così accattivante, probabilmente lo paragonerei a Shantaram, piacevole da leggere ma non so se lo consiglierei
Bangkok
Charles Baudelaire e Graham Greene, rispettivamente padri nobili del fláneur metropolitano e dell'occidentale incline a perdersi nel primo Oriente a disposizione, sarebbero stati entrambi fieri di quel loro imprevedibile, inclassificabile, incorreggibile erede che risponde al nome di Lawrence Osborne. Di fatto, però, il programma da cui Osborne parte stavolta ha pochi precedenti: raccontare alcuni periodi nella vita che un uomo "senza una carriera, senza prospettive, senza un soldo" decide di passare in una città scelta quasi a caso - Bangkok. Quanto poi succede a Osborne (mangiare al ristorante No Mani, dove i clienti vengono provvisti di bavaglino e imboccati; passeggiare la notte per il mattatoio della città, fra scannatori strafatti di droghe sintetiche che massacrano animali nel modo meno pulito e indolore; ritrovarsi in una stanza con due ragazze vestite da poliziotto) è già di per sé materia per il romanzo che questo libro, in origine, era. Ma, quasi fra le dita del lettore, le storie che si intrecciano fra le pagine, e la voce che le racconta, diventano molto di più: il disperato profilo di alcuni espatriati giunti fin lì per cancellare, all'ultimo momento o quasi, tutta la loro vita precedente; l'autoscatto di uno scrittore sorpreso nel goffo, scatenato e non resistibile tentativo di innalzarsi allo stato di natura; lo schizzo di una città diversa da ogni altra, che è prima di tutto una nuova, fantasmagorica e in larga parte ancora inesplorata forma di vita.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2009
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Manuela 27 aprile 2025Una Bangkok
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Pasquy 07 febbraio 2022bello
Il protagonista accompagna il lettore tra le strade di Bangkok e lo rende partecipe di tutto quello che succede giorno per giorno. Un’occasione per viaggiare stando seduti e conoscere gli usi e i costumi di questa città.
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PASQUALINA COLELLA 16 dicembre 2011
Una città misteriosa ed intrigante, un uomo con pochi soldi, senza lavoro e con nessuna prospettiva che ci fa da Cicerone, ma non aspettatevi descrizioni da guida turistica. Un intreccio di storie che si susseguono nei bar, negli hotel, nei ristoranti, per strada. Gli usi, i costumi e la cucina in una città, che ha la capacità di accogliere chi non è più amato ed è sull'orlo di gettare la spugna, come dice l'autore. Libro premiato come vincitore dalla giuria tecnica del Premio Napoli 2010
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