Questo romanzo di Faulkner é come un fiume che scorre placido in una calda e assolata pianura del profondo Sud degli Stati Uniti.. Alle volte scorre diritto, implacabile, altre sembra perdersi in anse all'apparenza sinuose e contorte fino quasi a rallentare e ad insabbiarsi. Ma invece l'acqua scorre sempre, é solo calma all'apparenza, come a prepararsi ad una nuova rapida o cascata. In altri momenti ancora vengono descritti con dovizia di particolari il percorso compiuto dai vari affluenti che corrono a gettarsi nel Grande Fiume, apportando le loro acque cariche di miti, storie, credenze religiose al servizio della narrazione globale. Ed alla fine il Grande Fiume sfocia placido in un mare scintillante. Uno dei migliori libri in assoluto!
Luce d'agosto
«Nella mia terra la luce ha una sua qualità particolarissima; fulgida, nitida, come se venisse non dall’oggi ma dall’età classica». Così William Faulkner spiegò il titolo del suo settimo romanzo, uscito nel 1932 e subito acclamato come un capolavoro. Ed è tra i riverberi di quella luce implacabile che si consumano le vicende di una folta schiera di personaggi: una ragazza incinta, armata solo di una «riserva di paziente e tenace lealtà», che si avventura dall’Alabama al Mississippi alla ricerca del padre di suo figlio; un uomo solitario dallo strano nome, Joe Christmas, «con un’inclinazione arrogante e sinistra sul viso immobile», che l’isteria razziale del Sud getta nell’abisso tormentoso del dubbio circa il proprio sangue; un reverendo presbiteriano ripudiato dalla sua Chiesa per l’antico scandalo della moglie adultera e suicida; e, circondati da neri invisibili, gli sceriffi, i taglialegna, i predicatori, le donne dal volto di pietra, chi «definitivamente dannato», chi alla ricerca disperata di una chimerica catarsi. E quando nella comunità di Jefferson si sparge la voce di un brutale omicidio, tutti i suoi membri vengono risucchiati in una spirale vertiginosa – così come vertiginosa è la prosa di Faulkner, alla quale, pur allarmati, non riusciamo a sfuggire, esposti fino all’ultimo a un Male subdolo e irrimediabile.
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Autore:
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Anno edizione:2013
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ugo Bernasconi 17 gennaio 2025Un lento fluire
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AngelicaC 30 dicembre 2024Particolare e cupo
Non avevo mai letto nulla di Faulkner. Questo primo libro mi ha sorpreso per la narrazione particolare e il carattere cupo della stessa, infatti mi sono dovuta fermare più volte nella lettura data la grande capacità dell’autore di far immergere completamente. I temi trattati sono profondamente crudi e realistici.
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l_attraversalibri 18 novembre 2024Luce d’agosto: La solitudine e la redenzione nell’oscurità
Luce d’agosto è un romanzo cupo e devastante che esplora la complessità dell’identità, della violenza e della redenzione nel contesto del Sud degli Stati Uniti. Al centro della narrazione c’è Joe Christmas, un uomo ossessionato dal proprio passato e dalla sua parte di sangue nero, che lo condanna a una vita di solitudine e autodistruzione. Faulkner costruisce la sua storia come una tragedia, dove la lotta interiore del protagonista (e la sua impossibilità di conoscere sé stesso) diventa il motore del suo destino tragico. Anche se la trama si apra con la vicenda di Lena, una giovane incinta e abbandonata, e l’incontro casuale con Byron Bunch, è attraverso Joe Christmas che Faulkner indaga le profondità dell’animo umano. La sua ricerca di sé e il suo senso di colpa sono il cuore pulsante di un racconto che sfida il lettore a riflettere sulla natura del male e sulle colpe individuali e collettive. La società che lo rifiuta è davvero responsabile della sua rovina, o Joe avrebbe potuto scegliere una strada diversa? Faulkner lascia queste domande senza risposte facili, invitando il lettore a fare i conti con l’incertezza e la complessità della condizione umana. La scrittura di Faulkner è densa e ricca di immagini potenti, che catturano l’essenza di un mondo segnato dalla sofferenza e dalla disillusione. Le scene sono come fotografie in bianco e nero, fissate in un tempo senza speranza, dove il calore opprimente dell’estate del Sud accentua le contraddizioni e le tragedie dei suoi abitanti. La prosa, pur magnificamente tradotta da Adelphi, può risultare impegnativa per chi non è abituato allo stile di Faulkner, ma offre una profondità rara e unica. Luce d’agosto è quindi un viaggio nell’oscurità dell’animo umano che, pur essendo complesso e impegnativo, rimane impresso nella memoria. Un romanzo che, se affrontato con pazienza e riflessione, offre una visione profonda della vita e del destino.
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