REALE VOTO COMPLESSIVO 2 STELLE E MEZZO Convalescenza ⭐️⭐️ Il frutto della mia donna ⭐️⭐️⭐️ Due racconti con protagoniste due donne che ricordano molto la protagonista de “La Vegetariana” (che ho amato), ma non così altrettanto d’impatto. Sono due racconti che parlano di dolore e sono tradotti divinamente, ma purtroppo il primo è scritto in seconda persona singolare ed è uno stile che personalmente non mi prende. Il secondo alla fine di trasforma in una vicenda surreale che non ho trovato pienamente in linea con lo stile del racconto. Non so, forse Han Kang dà il suo meglio più col romanzo, che con i racconti.
Convalescenza
Col suo tocco elusivo, la prosa scabra di Han Kang sfiora ancora una volta l'orrore senza spiegarlo e ci lascia, attoniti, a contemplare la disturbante malìa del rifiuto di sé.
«Le due novelle che Adelphi pubblica in Convalescenza tratteggiano ancora situazioni e figure dolenti» - Marco Del Corona, La Lettura
Una donna cerca risposta agli interrogativi che la morte della sorella ha lasciato insoluti: perché, senza un motivo apparente, aveva cominciato a detestarla? Perché, pur essendo in tutto più dotata, si sentiva inferiore a lei? Perché sembrava tenere la vita a distanza, «come se scansasse del cibo dall'odore nauseante»? E nel secondo pannello di questo dittico di racconti un'altra donna, per sfuggire a un'esistenza che la intossica, a poco a poco si trasforma in una pianta: la sua inquietudine si placa, il suo corpo sofferente fiorisce e dà frutti – prima di appassire, forse per sempre. Ci sembra di conoscerle, queste figure femminili che richiamano i motivi e l'aura della Vegetariana, ma non cessano di stupirci per la loro straniata singolarità. Creature dolenti, sedotte dal richiamo dell'autoannientamento come unica forma di difesa dalla violenza insita nel nutrirsi, nel sentire, nel vivere. «Presto, lo so, perderò anche la capacità di pensare, ma sto bene. È da tanto tempo ormai che sognavo questo, poter vivere solo di vento, sole e acqua». Col suo tocco elusivo, la prosa scabra di Han Kang sfiora ancora una volta l'orrore senza spiegarlo e ci lascia, attoniti, a contemplare la disturbante malìa del rifiuto di sé.
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Melissa 02 agosto 2025Non so
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elena 26 maggio 2025convalescenza
Seguendo le orme de La Vegetariana ma in maniera molto più breve, riesce a farti immergere come solo Han Kang potrebbe fare.
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Pagine_e_inchiostro 20 aprile 2025Convalescenza
Convalescenza é una raccolta di due racconti che esplorano la sofferenza psicologica e fisica delle protagoniste, affrontando temi di alienazione, incomunicabilità e di un profondo rifiuto di sé. La prima storia segue una donna che, dopo la morte della sorella, resta ancorata a domande irrisolte sul loro rapporto. Questi interrogativi mai risolti sollevano il velo su un dolore silenzioso e una solitudine incolmabile. Nel secondo racconto, una donna, per sfuggire alla claustrofobia della propria vita, avvia una metamorfosi che la trasforma in pianta. La sua trasformazione fisica è specchio della sua sofferenza e riflette una lenta fuga dal corpo umano, verso un'esistenza naturale. Qui la protagonista cerca un sollievo che, tuttavia, sembra giungere a un prezzo alto: il suo corpo, ora vegetale, fiorisce, ma è destinato a appassire. Le figure femminili di Convalescenza sono accomunate dal tema del rifiuto della vita, che si manifesta come una ribellione silenziosa contro la violenza insita nell'esistenza e nel loro sentire. Le loro sofferenze gettano uno sguardo profondo sulla difficoltà di vivere in un mondo che sembra non dare tregua. Han Kang, con la sua scrittura poetica e inquietante, sfiora l'orrore senza mai spiegare pienamente la causa di tanta sofferenza. La sua penna, agghiacciante e onirica, crea un’atmosfera sospesa e disturbante, dove l’alienazione delle protagoniste diventa il punto di contatto tra l’impossibilità di comunicare e la trasformazione come unico modo per affrontare l'insostenibile dolore dell'esistenza. La natura, in questo contesto, diventa l’unico rifugio possibile, una via per trovare, seppur temporaneamente, un po’ di pace.
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