A ciascuno il suo

Libro da leggere assolutamente, lettura veloce grazie anche ai molti dialoghi che descrive alla perfezione la realtà di quegli anni

Uno dei miei autori preferiti perché riesce a combinare diversi stili in un’unica opera. “A ciascuno il suo” non fa eccezione: il giallo, che non è un giallo, diventa l’occasione per esprimere tutto il realismo di cui l’Autore è capace attraverso una sarcastica descrizione delle abitudini di un popolo ancora attuali.

Definire questo romanzo un giallo è riduttivo. Il ricorso al giallo è un pretesto per raccontare una realtà sociale. Una realtà fondata sul sotterfugio e l’intrallazzo, governata dalle passioni, distorta dagli inciuci, rappresentata da istituzioni pubbliche che fanno l’interesse del privato, abitata da personaggi meschini e moralmente ambigui. E da pochi eroi imperfetti, caparbi ma ingenui come il professor Laurana, disillusi e rassegnati come don Benito, angustiati come Roscio padre. E’ un’analisi acuta, penetrante, vivida, che a fine lettura mi ha lasciato, ed è la seconda volta che mi succede con un libro di Sciascia (l’altro è stato "Il giorno della civetta"), con sensazioni di disagio e amarezza.