Gradevole libro del più grande chitarrista italiano, per anni non considerato dalla critica solo perché appartenente ad un gruppo di musica "leggera". Traspare la forte personalità e la tenacia di ferro di Dodi, che ha infuso in tutte le passioni che ha avuto, soprattutto la musica: ricco di aneddoti sulla sua vita privata e professionale, è una piacevole lettura per chi come me apprezza questo straordinario musicista, non solo virtuoso dello strumento, ma anche compositore ed arrangiatore. Una bella opportunità per conoscere da vicino un uomo, un'artista, la sua musica e la sua sensibilità. Mi è piaciuto il modo di raccontarsi, la scelta degli episodi e soprattutto la passione e la poetica. Lo consiglio a chi, partendo dalla passione per la musica, ha interesse a capire la psicologia di un artista.
Lo sai che da vivo sei meglio che in Tv?
Musicista riservato e spesso concentrato sul proprio strumento, Dodi Battaglia è in realtà un uomo aperto alla vita, animato da una grande passione, disponibile per chiunque lo avvicini con sincerità e forte dell'ironia tipica della Bologna in cui è nato. In questo libro ha preso la parola, per la prima volta, per raccontare a suo modo quello che c'è stato e c'è dietro una carriera ricca di tanti successi e soddisfazioni: anni di gavetta e di furgoni, di incontri fortunati e di momenti difficili, di impegno costante e di sorprese, di amori, di addii e nuovi inizi. Fitto di aneddoti, ricordi, rivelazioni e retroscena, il libro non si limita alla musica, ma affronta anche argomenti importanti e sensibili come gli affetti famigliari, la paternità, la religione e la spiritualità, i valori. A completare il racconto, un capitolo di testimonianze inedite di colleghi e amici.
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Edizione:2
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Nicola Lazzari 25 giugno 2015
Mi spiace stroncare questa prima "fatica" letteraria di Dodi Battaglia,ma nel confronto con i libri degli altri Pooh ne esce con le ossa massacrate.Se il libro di Red Canzian sembrava una favola con il lieto fine,quello di Stefano D'Orazio dei tre(aspettiamo adesso anche Facchinetti)e' quello che mi ha appassionato di più',con una dovizia di dettagli,e a mio avviso talvolta anche di forzature non so se completamente attinenti alla realtà.Questo di Dodi e' bromuro.Scritto male, in maniera scolastica e frettolosa,sembra più che altro un contorno al disco appena uscito con Tommy Emmanuel.Mi spiace ancora di più perché lo ritengo un eccellente chitarrista,assolutamente sottovalutato.Difatti reputo al contrario il suo cd nettamente migliore di quelli di Canzian e Facchinetti.Ma quelli per il libro sono soldi veramente buttati...
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