Una storia d’amore diversa dal solito, in un contesto che nessuno si aspetterebbe, ovvero in un manicomio del 900. Una storia d’amore delicata ed innocente. Mi è piaciuto tantissimo!
La sala da ballo
Inghilterra, 1911. In un manicomio al limitare della brughiera dello Yorkshire, dove uomini e donne vivono separati gli uni dagli altri da alte mura e finestre sbarrate, c'è una sala da ballo grandiosa ed elegante, con tanto di palcoscenico e orchestra. In questo luogo sognante e raffinato, i pazienti si ritrovano una volta alla settimana per danzare: qui hanno la possibilità di sentirsi liberi, di mostrare i sentimenti, di muovere i loro corpi in libertà. I desideri lungamente messi a tacere tornano ad agitare con prepotenza i cuori dei protagonisti. Proprio nella sala da ballo Ella Fay, una giovane operaia ricoverata contro la sua volontà per una crisi isterica, conosce John Mulligan, un uomo dalla sensibilità fuori del comune, che soffre di depressione in seguito a un trauma. Complice del loro incontro è Clem, una paziente affetta da manie suicide, che aiuta Ella a leggere i messaggi di John. A occuparsi di loro c'è il dottor Fuller, un medico ossessionato dall'eugenetica e fermamente convinto che la musica e la danza possano aiutare nella cura delle malattie psichiatriche. Quattro personaggi che intrecciano le loro storie in un affresco originale e carico di significati profondi: i loro dolori e le loro frustrazioni sono anche i nostri, come pure la danza liberatoria, il coraggio di gridare, la voglia di cambiare.
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Autore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Lele 28 maggio 2025Bellissimo!
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I_Libro_Compulsivi 02 novembre 2023Buono ma non il mio genere
La sala da ballo è un romanzo dilatato nel tempo, che racconta la storia di tre persone dentro un manicomio inglese nei primi del 900. Ella, una ragazza che si è ribellata alla schiavitù del lavoro e al padre che la maltratta, John, un contadino irlandese che si è chiuso in un mutismo dopo la morte della figlia e Charles, che ambisce a essere un musicista ma che deve esercitare la professione medica per non deludere il padre tiranno. Il romanzo ha una bella storia anche se l'ho trovato lento, ma comunque offre uno spaccato delle tecniche per la cura dei malati mentali dell'epoca (e molto è dovuto alla scoperta da parte dell'autrice dei diari di un suo antenato rinchiuso in manicomio), dove anche chi soffriva di epilessia era considerato insano di mente. Qui si affronta tecniche nuove come il lavoro e il mangiar sano mentre si fa avanti l'idea, sotto Churchill, di sterilizzare i malati di mente. Di certo, quando l'ho preso, devova avere qualcosa che ha attirato la mia attenzione, ma non mi ha colpito nel profondo come altri romanzi dello stesso genere.
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Con una copertina così e un titolo così, non potevo non comprare questo libro e sono felice di averlo fatto. Non solo non ha deluso le mie aspettative, ma le ha addirittura superate. Bellissima storia, ambientata in un manicomio durante l'epoca Vittoriana. Una bellissima e romantica storia d'amore vissuta in un luogo di dolore, dove tutto ti aspetteresti di trovare tranne che l'amore. Intenso e delicato, dolce ed emozionante.
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