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Anno edizione: 2010
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Speravo di trovare chissà quali misteri svelati, invece il libro non mi ha dato mai una idea di affidabilità nelle tesi formulate.
Provare per non credere «Chi vuol sapere, deve spogliarsi dalla consuetudine di credere, deve l’una e l’altra contraddittoria esistimare equalmente possibile, e dismettere a fatto quella affezzione di cui è nutrito da fanciullo»: era lapidario Giordano Bruno, nel suo De l’Infinito, Universo e Mondi (Dialogo V). E in una sola frase coglieva due cardini su cui le religioni fanno perno per perpetuarsi nei secoli e nei millenni, impedendo di fatto ai loro fedeli di pensare con la propria testa: consuetudine di credere e “affezzione”. Sradicare queste gramigne è il compito che si sono dati Tim C. Leedom e Maria Murdy con Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere, già edito una prima volta in California nel 1993, con un milione di copie vendute, e riveduto e ampliato l’anno scorso. Questa edizione aggiornata è stato tradotta anche in Italia (da Lucio Carbonelli e Susanna Scrivo) per i tipi di Newton Compton (collana “Controcorrente”, pp. 586 - € 12,90) ed esce domani 17 luglio nelle nostre librerie. Si tratta di una voluminosa antologia che raccoglie gli interventi più disparati di teologi, storici e ricercatori indipendenti, a volte anche divergenti tra loro; segno – come afferma Leedom – che «a differenza dei fondamentalisti religiosi noi non abbiamo timore di ammettere i nostri errori, e di mutare il nostro pensiero. È naturale aggiornare e adeguare il proprio modo di pensare alla continua evoluzione scientifica e tecnologica». Dai culti originari di Mitra, Zoroastro, Horo, dai quali le odierne religioni monoteiste hanno rubato a piene mani, ai misteri intorno alle figure di Gesù Cristo e di Maria Maddalena o ad organizzazioni come l’Opus Dei; dalle origini ebraiche dell’Islam (sic!), ai massacri effettuati dai Crociati in Europa e Medio Oriente, o ai genocidi perpetrati dai seguaci di Maometto; dalle bancarotte vaticane all’incubo dell’estremismo islamico; dalle donne (e bambini!) vittime degli abusi clericali al business intorno a reliquie, telepredicatori, sètte più o meno identificate e riconosciute… Scorrendo questa controstoria di credi millenari e di altre fedi organizzate, non facciamo fatica ad essere d’accordo con i suoi autori, che mostrano e dimostrano come le religioni «si aggrappano disperatamente a falsità, prove non verificabili e leggende che continuano a rivelarsi deleterie per l’umanità. Ancora oggi il creazionismo viene insegnato ai nostri bambini dai professori di scienze, e i politici attuali citano abitualmente i testi sacri per introdurre concetti che nulla hanno a che vedere con la religione; questo si verifica anche quando parlano di guerra». Consuetudine di credere e “affezzione”, si diceva. Un’altra parola è: complicità. Perché le religioni si intersecano tra loro, si sostengono a vicenda, apparentemente divise, ma unite nell’unico vero obiettivo, che è quello di sostituire il pensare con il credere. Non a caso, nell’introduzione a Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere, Bill Jenkins, giornalista dell’ABC, sottolinea che leggendolo «scoprirete che la storia di Gesù e della ‘crocifissione’ è stata raccontata sedici volte negli ultimi diecimila anni»! E torna il pensiero a quanto già affermato più di 400 anni fa, sempre dal filosofo nolano, bruciato nel 1600 su un cristianissimo rogo per le sue idee: «la medesima Scrittura è in mano di giudei, cristiani e mahumetisti, sètte tanto differenti e contrarie, che ne parturiscono altre innumerevoli contrarissime e differentissime; le quali tutte vi san trovare quel proposito che gli piace e meglio gli vien comodo. Non solo il proposito diverso e differente, ma ancor tutto il contrario, facendo di un sì un non, e di un non un sì» (Giordano Bruno, La Cena de le Ceneri – Dialogo IV). Paolo Izzo (da Nuova Agenzia Radicale, 16/07/08)
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