Siamo nella Parigi di fine '800, protagonisti sono Claude Monet e la sua adorata Camille: musa ispiratrice di alcuni suoi quadri, ma soprattutto compagna di vita e madre dei suoi figli. Viviamo questo grande e tormentato amore, insieme alle innumerevoli difficoltà che il pittore ha dovuto affrontare prima di raggiungere il successo, la sua determinazione e il suo egoismo, l'amicizia con gli altri grandi Impressionisti (Renoir, Pissarro, Manet, Sisley, Degas, Bazille, tutti presenti nel romanzo). Si viene catapultati nel mondo dell'arte, coi suoi sogni e le sue speranze, ma anche e soprattutto le sue difficoltà. Il racconto è abbastanza fedele alla realtà, anche se qualche fatto è stato romanzato per rendere più accattivante la storia, come ammette la stessa autrice nelle note storiche. Insomma, mi è piaciuto! Non bellissimo lo stile di scrittura, ma la storia mi ha coinvolta. Ve lo consiglio come una piacevole lettura estiva!
È la primavera del 1864 a Parigi, e la capitale vive la grande trasformazione voluta da Haussmann, delegato dell'imperatore, che ha giurato di fare dell'angusta città medievale il gioiello più splendente d'Europa. Un giovane artista di bell'aspetto, passeggia dalle parti della Sorbona, dove magioni e palazzi maestosi sorgono ancora accanto a baracche e tuguri. Si chiama Oscar Claude Monet, viene da Le Havre e, in questa primavera della metà del XIX secolo, venderebbe probabilmente ancora caricature per le strade della piccola città dell'Alta Normandia se non avesse incontrato un giorno Eugène Boudin, un pittore locale con tanto di cavalletto in spalla e cappello marrone, che lo ha convinto ad andare a studiare arte nella ville lumière. Si sta facendo quasi buio quando il giovane entra in una libreria in rue Dante. Dietro la scrivania siede una giovane donna. I folti capelli castano-dorati, raccolti in un'acconciatura modesta e fermati con un pesante nastro di velluto nero, brillano alla luce della lampada da tavolo. Si chiama Camille-Léonie Doncieux ed è la donna del destino di Claude Monet. Lui la accoglierà nell'atelier che divide con Frédéric Bazille lungo la Rive Gauche, un appartamento ingombro di libri, scialli, arredi scenici, sedie, dove trascorrono giornate intere Renoir, Pissarro e Paul Cézanne. La dipingerà diciannovenne, bella e sdegnosa, con un abito verde da passeggio con un lungo strascico. La trascinerà nella sua vita bohémienne e la amerà e tradirà...
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DONNA COL VESTITO VERDE di COWELL STEPHANIE
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Anno edizione:2010
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SILVIA CANZI 05 agosto 2010
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