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Condivido pienamente la recensione di Lektor. Aggiungo che è molto interessante capire perchè la prima ferrovia "italiana" sia stata costruita nel Regno delle due Sicilie e non nel Lombardo-Veneto austro-ungarico o nel Piemonte dei Savoia. Questo libro dovrebbe essere in tutte le case e fatto studiare alle scuole elementari.
Questo libro di Pino Aprile ti apre gli occhi o almeno lo fa con chi ha davvero voglia di sapere come si è fatta l'italia. L'italia che ci hanno consegnato i libri di storia è un'italia che non c'è e Pino Aprile dimostra con i fatti tutto questo. imperdibile per chi ama sapere la verità delle cose e soprattutto per chi non vuole dimenticare chi ha perso la vita combattendo il più grande sopruso che i meridionali abbiano mai avuto.
Il 1860, la spedizione dei Mille, la conquista del Regno delle Sue Sicilie sono stati il frutto di anni di fermenti liberali per la creazione dello Stato italiano. Ma allo stesso tempo sono l'antitesi degli ideali di libertà, fratellanza ed unità che trasudano dalle agiografie classiche degli "eroi" del Risorgimento. Un'invasione illegale, una guerra non dichiarata, con l'appoggio delle super-potenze straniere, contro lo Stato più ricco della penisola. Spie, Stati Maggiori corrotti, potentati locali compiacenti, hanno permesso ai Savoia di portare al nord con poco sforzo. Smantellamento di attività agricole ed industriali, tasse esorbitanti, leva militare, vennero imposti con la legge marziale. Ogni resistenza era repressa con stragi, violenze, deportazioni. Non è solo un altro libro sul "brigantaggio". Pino Aprile allarga l'analisi ai giorni nostri accompagnandoci lungo i decenni in cui il nord ha costruito il suo sviluppo su un sud trattato come colonia da sfruttare ed abbandonare. Le radici dell'industrializzazione del settentrione, dell'emigrazione dei meridionali, del degrado sociale ed ambientale delle città del sud, affondano in una storia che dura da 150 anni, e che l'autore illustra con semplicità e chiarezza. Un libro che non dovrebbe mancare nelle case di tutti gli italiani.
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