Pesca al salmone nello Yemen - Paul Torday - copertina
Pesca al salmone nello Yemen - Paul Torday - copertina
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Letteratura: Gran Bretagna
Pesca al salmone nello Yemen
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Descrizione


Alfred Jones, un oscuro e timido ittiologo londinese che lavora per l'ente statale di tutela della pesca, viene incaricato da un ricchissimo sceicco yemenita di collaborare al progetto di introdurre il salmone tra le aride montagne dello Yemen. Alfred, consapevole dell'assurdità del progetto, all'inizio rifiuta, ma poi viene esortato ad accettare l'incarico - pena il rischio di licenziamento - dai suoi superiori, e quindi addirittura dal portavoce del Primo ministro inglese, convinto in questo modo di poter sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle tensioni della guerra in Iraq. Così Fred viene trascinato controvoglia in quest'impresa bizzarra e apparentemente impossibile insieme al carismatico e visionario sceicco e alla sua giovane assistente Harriet. È solo l'inizio di una serie di avventure e disavventure esilaranti e tragicomiche che lo vedranno protagonista tra politici spregiudicati, terroristi islamici, nazionalisti scozzesi, pescatori lobbisti e dubbi sentimentali: Alfred, infatti, partirà per lo Yemen lasciandosi alle spalle un noioso matrimonio senza amore e molte delle certezze che lo hanno guidato fino a quel momento lungo la strada di una vita ordinaria e priva di sorprese.

Dettagli

31 luglio 2013
253 p., Brossura
Salmon fishing in the Yemen
9788865831410

Valutazioni e recensioni

  • Stranamente un libro piacevolissimo ed interessante sul quale non è stato fatto nessun battage pubblicitario!! Tutta la vicenda narrata non solo è sottesa da un umorismo molto sottile e in certi punti graffiante , ma anche il cambiare continuamente le articolazioni del testo che va dal diario, all’ indagine, lettere intercettate e al racconto vero e proprio tiene sempre l’attenzione del lettore vigile. Tanto che il finale ti arriva come fosse la conclusione di un giallo!! Anche la descrizione di alcune atmosfere o particolari paesaggi hanno una leggerezza notevole. Bello poi il discorso sulla “fede”!!!Ammetto di essermi divertita!!

  • Vincitore nel 2007 del Bollinger Everyman Wodehouse Prize for Comic Fiction, e grande successo in UK, Pesca al salmone nello Yemen non si è rivelato ciò che mi aspettavo. Probabilmente sono stata ingannata dal titolo - l’unico vero momento di satira di un libro che non mi ha fatto sorridere per la sottile ironia o il gusto del paradosso tipici del genere comico britannico nella tradizione di Wodehouse e dell’impronunciabile Waugh. Un genere senza dubbio poco affine ai palati italiani, ma pur sempre godibile, soprattutto per i cultori della letteratura anglosassone. Pesca al salmone nello Yemen invece non ha nulla a che vedere con questi due grandi maestri a cui Torday potrebbe essersi ispirato: penso soprattutto a Waugh e al suo favoloso Scoop, spassoso e ancora attuale monito su quanto possa essere malriposta la nostra incondizionata fiducia nei meriti del giornalismo anglosassone. Sbadigli, quindi, invece di risate sotto i baffi. Come già detto, l’idea centrale è già tutta nel paradosso del titolo. Salmoni (vivi) e Yemen sono agli antipodi, così come lo sono il cinismo dell’Occidente e la religiosità (non necessariamente integralista) del Medio Oriente, così come lo sono la scienza occidentale, rappresentata, nel caso specifico, dall’esperto di scienze ittiche Dr Alfred Jones, e la fede – intesa come incrollabile fiducia nelle proprie idee visionarie - dello sceicco Muhammad. La narrazione procede attraverso il succedersi di prove documentali, dal diario di Jones, alle e-mail fra i diversi uffici della burocrazia inglese, alle interviste sui rotocalchi fino alla verbalizzazione delle deposizioni di alcuni dei protagonisti in presunti interrogatori , cosa che lascia presagire una conclusione quantomeno inquietante. E in questa frammentazione dello sviluppo narrativo sta già il primo scoglio per il lettore, che è costretto a costruirsi una continuità in questo collage di documentazione più o meno fredda e asettica. Nel corso di questo processo comunque, assistiamo alla progressiva trasformazione del Dr Jones ( attraverso i buoni uffici dello sceicco nonché quelli della bella Harriett, che rappresenta per Jones una boccata d’aria fresca rispetto alla sua insulsa quanto terrificante moglie in carriera) da paladino della ragione a convinto sostenitore della possibilità non solo di sognare, ma anche di realizzare il proprio sogno – basta crederci! E così l'inverosimile progetto di trasportare centinaia di salmoni scozzesi in un wadi per far conoscere ai yemeniti le gioe della pesca, diviene possibile anche per Jones. Sta di fatto che Jones, malgrado le sue grandi doti scientifiche, è un debole e, arrivata faticosamente alle ultime battute del libro, mi appare con tutta evidenza come il fesso della situazione. Non sono sicura che questo fosse l’intendimento dell’autore. Forse l’unico personaggio con il quale Torday tenta di “fare qualcosa di satirico” è il portavoce del Primo Ministro britannico, Peter Maxwell, opportunistico e cinico spin doctor, che nei suoi comportamenti auto celebrativi, arrogante con gli altri e compiacente con il Boss, non solo è molto simile a Alistair Campbell, l’ex portavoce di Tony Blair, ma a buona parte dei colleghi “comunicatori” quando hanno la fortuna di essere investiti per riflesso del potere del leader maximo cui devono la propria nomina. Insomma, non solo gli amanti della pesca di acqua dolce ma anche i più prosaici estimatori del salmone affumicato possono comodamente lasciar perdere questa lettura. vera (www.panchinedimilano.com)

Conosci l'autore

Foto di Paul Torday

Paul Torday

1946, Oxford

Cresciuto ed educato a Oxford, al Pembroke College, Torday ha iniziato a dedicarsi alla narrativa non più giovane, e ha pubblicato il primo romanzo a 59 anni. Precedentemente era un businessman di successo che viveva e lavorava nel Northumberland.È l’autore del bestseller internazionale Pesca al salmone nello Yemen, che ha fatto di lui il nome nuovo per eccellenza della letteratura inglese contemporanea. L’irresistibile eredità di Wilberforce (Elliot 2009), suo secondo romanzo, ha confermato tutto il suo talento ed è stato tradotto in numerosi paesi. Il terzo romanzo si intitola The Girl on the Landing.

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