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Anno edizione: 2018
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2.5 stelline Dominique Brulé crede fortemente nel potere dei fiori. È stato questo a dargli la forza di accettare la perdita della sua amata oltre alla convinzione di poterla, un giorno, rincontrare. Il suo piccolo mondo è fatto, oltre che di fiori, delle strade di Parigi che percorre ogni giorno e della casa in cui vive al piano di sopra. Tilde e Mercedes hanno lasciato la Spagna da giovani e hanno ricominciato una nuova vita in Francia. Profondamente legate da un’amicizia fatta di complicità e innocenti screzi, sanno di poter contare reciprocamente l’una sull’altra. Vera protagonista del romanzo, a mio parere, è Violeta, una giovanissima donna che ha lasciato la Spagna, la sua famiglia e un amore che l’ha fatta soffrire di cui porta dentro di sé il frutto. Colpisce sin da subito per la sua tenerezza e fragilità ben nascoste dietro la maschera di donna adulta che si ostina a portare. Ben presto Violeta troverà nei tre anziani una famiglia pronta a supportarla e a donarle tutto l’affetto che merita. I personaggi appaiono tutti ben caratterizzati. La nota dolente è, secondo me, lo stile della prosa. Le vicende sono presentate sia attraverso la voce di un narratore esterno (il quale viene spesso “invocato” nella narrazione), sia alternando i diversi punti di vista dei personaggi, parlando in prima persona. Ebbene, questi cambi risultano troppo repentini tanto che il lettore rimane spesso spiazzato o ha necessità di rileggere per capire quale personaggio in particolare sta parlando. Ne consegue che il coinvolgimento risulta piuttosto altalenante, nonostante la delicatezza che traspare dal romanzo pagina dopo pagina. Davvero un peccato, perché la trama in sé è alquanto piacevole e originale.
C'è un piccolo negozio di fiori nel cuore di Parigi, un negozio gestito dal signor Dominique Brulé, ed i suoi fiori sono sempre i più belli, perché lui con i fiori ci parla. La passione di Dominique per i fiori è diventata un lavoro e la sua ragione di vita quando dopo la perdita della sua amata Julie la rivede in ogni peonia, il suo fiore preferito. Nel piccolo negozio di fiori tutti i giorni fa la sua comparsa Mercedes, amica e cliente di Dominique che ogni giorno precisa come un orologio fa sempre le stesse cose e nella sua monotonia fa sempre un saluto al proprietario del negozio. Mercedes è un'anziana signora spagnola, scappata in Francia una vita fa dopo la sua più grande delusione d'amore, che le ha segnato tutta l'esistenza. Amica di Mercedes è la spagnola coetanea Matilde, Tilde per tutti, anche lei emigrata in Francia da giovane, ma a differenza dell'amica lei è arrivata per lavorare e per farsi una vita, vita che poi ha sempre passato da sola. Dominique cerca un'aiutante, e come richiesta principale per ottenere il lavoro c'è il fatto che i candidati devono avere il nome di un fiore. Proprio davanti al negozio capita Violeta, giovane spagnola che è arrivata a Parigi dopo essere stata lasciata dal suo grande amore, nonché padre del bambino che porta nella pancia, e capisce che quella è la sua occasione. Violeta si affeziona molto al signor Dominique ed ai suoi fiori, al punto di prendere l'abitudine come lui di parlare con i fiori. Nella vita di questa piccola combriccola entra Etienne, figlio del grande amore del passato di Mercedes, e per le tre donne tutto si destabilizza. Mercedes deve rifare i conti con il passato mai sepolto, ma al suo fianco ci saranno ad aiutarla a sua insaputa Tilde e Violeta. Quest'ultima poi si trova subito in armonia con Etienne, forse perché lui è tanto attaccato a suo padre mentre lei con i suoi genitori non ci parla. Ma Violeta ha altre priorità per la testa, come il figlio che sta per nascere e la paura di non essere in grado di crescerlo al meglio, ma non sarà da sola, al suo fianco ci saranno le due strampalate donne spagnole, e lo stesso Etienne. La storia di per se è carina e scritta bene, ma non capisco i monologhi e le intromissioni che ogni tanto il narratore inserisce, chiamandosi appunto " il narratore". Credo che questa intromissione faccia perdere un po' di personalità ai personaggi, ma alla fine è un parere personale. A vigilare sulla vita di tutti i personaggi ci sono Paulina, anziana signora che sembra comparire sempre quando uno di loro ha bisogno, ed un passero fuggito dalla gabbia, che si aggira per le vie di Parigi e segue i personaggi per raccontarne la storia. Trovo che tutta la narrazione sia carina e ben scritta, anche se sul finale ho trovato un salto temporale in avanti e poi di nuovo indietro che lascia il lettore un attimo spiazzato. I personaggi hanno un loro carattere ben definito e sono ben descritti, un libro carino da leggere per perdersi tra le vie di Parigi e nel negozio di fiori, ma senza mai perdere di vista la morale del romanzo, cioè che ogni giorno merita di essere vissuto in pieno e come lo si desidera. Come sempre auguro a tutti voi una buona lettura, ed io vi do appuntamento alla prossima recensione librosa.
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