Una bella storia, ben raccontsta e con uno stile molto scorrevole, il che rende la lettura molto piacevole. All'interno del libro vi sono parecchi rimandi a fatti avvenuti realmente negli anni 70, il che rende ancora più forte l'intreccio tra le storie passate e l'attuale storia personale di Guido Marchisio. Forse un po' scontato il finale, ma nel complesso una Buona lettura
Guido Marchisio, torinese, 46 anni, è un uomo arrivato. Dirigente di una multinazionale, appoggiato dai vertici, compagno di una donna molto più giovane e bellissima: la sua è una vita in continua ascesa. Fino al 26 ottobre 2011, una data che crea una frattura tra ciò che Guido è stato e quello che non potrà mai più essere. Quella mattina, infatti, un incontro non previsto insinua in lui il dubbio: possibile che esista da qualche parte un suo sosia, un gemello dimenticato, un suo doppio misterioso e sfuggente? Giorno dopo giorno, il dubbio diventa ossessione e l'esistenza dell'ingegner Marchisio inizia, prima piano poi sempre più velocemente, a percorrere la stessa rovinosa china della sua azienda e della sua città. Di tutte le sicurezze costruite col tempo, non rimane più nulla: il suo ruolo di freddo tagliatore di teste, di manager di successo, la sua figura di uomo affascinante, tutto, per colpa di quel sospetto, sembra scivolare via da lui, come se accompagnasse l'emorragia che lentamente svuota l'industria italiana. Andare a fondo significherà per Guido affacciarsi all'orlo di un baratro e accettare l'inaccettabile.
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giuseppe Americo 04 dicembre 2017
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stefania gulotta 01 dicembre 2017
Dunque, la trama è ingegnosa, anche se mi ricorda un altro libro di cui non riesco a recuperare il titolo, lo stile di scrittura è piatto e scorrevole infatti il libro si legge con estrema facilità. La critica che gli si può muovere però è quella di non essere arrivato a nessuna conclusione, o meglio, le premesse sarebbero anche tante ed intelligenti ma vengono lasciate cadere dall'autore nel vuoto, facendo ridurre il tutto ad una storia banale e già sentita.
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"Le colpe dei padri" è senz'altro il libro più maturo di Alessandro Perissinotto. Coinvolgente fin dalle prime righe, proietta il lettore in una, anzi più storie, tutte avvincenti, magistralmente tratteggiate, sullo sfondo di una Torino post-industriale. Il libro sedimenta dentro l'animo del lettore pagina dopo pagina, riuscendo a sollecitare, in maniera lieve ma inesorabile, riflessioni alle quali non ci si può sottrarre. Le colpe dei padri, le debolezze dei figli, la fragilità del tessuto sociale. E poi un finale inaspettato , dove le antitesi e le contraddizioni interiori scompaiono , per lasciare spazio ad una nuova persona , fresca , che ha dimenticato tutta la sua stanchezza e coglie le semplicità della vita . Da non perdere . Nel libro c'è un formidabile ritratto dei nostri giorni. Da leggere, assolutamente.
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