L’autore con questa sua ultima fatica ha superato davvero se stesso. Intrigante, appassionato, ti trovi a combattere al fianco del commissario Teiro e dell’ ispettore Miniati, per arrivare alla verità, accompagnati da questa presenza severa e maestosa, quella del nibbio reale, che nel giardino di Teiro ha fatto il nido e che dispensa misteriosi messaggi. Altro pezzo del mosaico è Vaclav, un clochard accampato nelle vicinnze dell’abitazione del commissario. Un mosaico affascinante, ricco di tante emozioni, di storie di vita che si intrecciano, di fatti di attualità che ti portano a riflettere. E poi c’è Genova, le sue strade, i suoi odori e i suoi colori, e mentre leggi ti pare di percorrerle quelle strade che conosci così bene. E quando l’autore ti fa capire, come in tutti i noir di rispetto, chi è il cattivo, perché da solo nemmeno il giallista più sgamato ce la farebbe, rimani senza parole. Io, giuro, sono tornata indietro di un capitolo e ho riletto attentamente, credevo di aver frainteso. Lo consiglio, ne rimarrete piacevolmente sorpresi ed appagati.
