Formaggio olandese - Willem Elsschot - copertina
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Letteratura: Belgio
Formaggio olandese
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Descrizione


Vi sono personaggi con cui simpatizziamo al primo incontro, hanno in sé qualcosa che ce li rende immediatamente familiari: fanno già parte di noi. Uno di questi è Frans Laarmans, protagonista di quasi tutti i romanzi di Willem Elsschot e suo ironico doppio, che viene ad aggiungersi al numero degli “impiegati letterari” che, dal gogoliano Akakij Akakievic, allo sveviano Zeno Cosini, per arrivare fino a Fantozzi, entrano come figure simboliche nell’immaginario comune. In Formaggio olandese Laarmans trova l’occasione del riscatto dal “trentennale vassallaggio impiegatizio” nell’offerta di diventare “rappresentante ufficiale per il Belgio e il Granducato del Lussemburgo” di una ditta olandese che esporta formaggi. Ma la sua inettitudine a imitare i riti di una società che gli è in realtà indifferente, il suo continuo mascherarsi per far finta di essere come gli altri, il suo velleitarismo perennemente perdente davanti alla razionalità, non lo rendono sicuramente adatto alle scalate sociali. In un crescendo di chapliniana comicità, Laarmans non fa che disperdersi in superflui dettagli quotidiani, mentre tonnellate di formaggio invenduto si accumulano in cantina, invadendo i suoi pensieri ed ergendosi come un odiato muro puzzolente fra lui e la vita. Ma è proprio nel suo fallimento che ci riconosciamo, nel suo recitare con enfasi le parti che di volta in volta si impone, convinto che il vero io resti comunque altrove, che ritroviamo la nostra incapacità di prendere il gioco veramente sul serio, di vivere senza guardarci ironicamente vivere.

Dettagli

2001
19 marzo 2001
128 p., Brossura
9788870910261

Valutazioni e recensioni

  • LuigiAmendola
    Un Fantozzi dei Paesi Bassi

    Franz Laarmans è la versione olandese del Fantozzi nostrano, nonché alter ego dell'autore e, mi verrebbe da aggiungere, di tutti noi. Egli cerca di cambiare posizione sociale, di fare il salto, e si ritroverà senza arte né parte nei panni del venditore di formaggio. La sua casa sarà invasa da infinite sfere rosse di formaggio (quello del titolo, originale "Kaas") che diventeranno la sua croce e la sua ossessione. Con il più fantozziano degli epiloghi, il protagonista si ritroverà infine in una posizione sociale per fortuna appena più bassa della precedente. Un libro arioso, che dietro la sua magnifica leggerezza di toni cela le ansie di tutti noi. Davvero davvero consigliato, anche perché si legge d'un fiato.

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Foto di Willem Elsschot

Willem Elsschot

(Anversa 1882-1960) scrittore belga di lingua fiamminga. Scrisse poesie, novelle e romanzi (Villa des Roses, 1913; Imbrogliare, 1924; Pensione, 1937; Il fuoco fatuo, 1946), nei quali mette in ridicolo il duro arrivismo dei ceti mercantili e descrive con ironia abitudini e mentalità della piccola borghesia.

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