Berlino anni ‘90: un tempo e un luogo pieni di possibilità, dove si può immaginare un futuro in cui ‘Rimarremo soltanto noi. I nostri corpi nudi. Finalmente liberi’. Teresa conduce la sua vita su una linea retta, una progressione di successi, turbata solo dall’insonnia notturna, dal tempo immobile che fa emergere angosce e domande. Ruben è un caos che vorrebbe essere creativo, ma rischia di condurre al vuoto. Vivere insieme è un lento apprendistato, scandito dal richiamo dei corpi, costellato di liti e incomprensioni, ma portatore di un cambiamento profondo. Nel mentre il mondo va in frantumi un 11 settembre davanti alla tv, cambiando l’idea stessa di futuro. L’hypericon è un fiore deposto su una tomba in Egitto per garantire una protezione nel regno dei morti, la base di un composto che permette la quiete del sonno e attenua l’angoscia per il domani, un dono che sancisce l’unione di due individui. Le tavole di Fior ancora una volta sono splendide, mettono in corrispondenza architetture e stati d’animo e sono valorizzate da un’edizione ottima per carta, formato e stampa.
