E' una descrizione senza troppi fronzoli delle esperienze di alta montagna fatte dal protagonista e dai suoi compagni di cordata negli anni. Il più interessante tra tutti è Anatoli Boukreev una specie di supereroe dell'alta montagna che era stato messo un po in cattiva luce per il libro sulla spedizione sull'Everest fatto da Krakauer che amo tantissimo come scrittore ma che probabilmente è più talentuoso come tale che come alpinista. Sono felice di aver appreso che la tradizione alpinistica italiana dopo Bonatti e Messner viene portata avanti da Moro nello stile dei suoi predecessori alla ricerca di una maggiore comprensione della montagna oltre che alla mera impresa sportiva.
Cometa sull'Annapurna
Simone Moro in questo libro racconta la spedizione sull'Annapurna del 1997 che è costata la vita ai suoi due compagni di cordata e che lo ha visto "miracolosamente" sopravvissuto alla valanga che ha ucciso gli altri e che lo ha fatto volare 800 metri. E così parte dalla sua infanzia e cerca di spiegare come mai ha fatto della montagna il suo mestiere, perché scalare è la sua vita, e che cosa significhi per lui raggiungere la vetta. Ci racconta le sue esperienze, le sue paure, i suoi dubbi e la grande indimenticabile amicizia tra lui e Anatoli Boukreev, il grande alpinista russo morto sull'Annapurna.
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Anno edizione:2003
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Simone Moro è un uomo portato all'azione e quindi la sua prosa, come ci si può aspettare, non si perde in fronzoli e racconti accessori: il libro ha un obiettivo e lui dà le necessarie informazioni di contesto, su di lui e sul Kazako Anatolij Bukreev, e poi va diretto al punto. L'avventura che racconta del loro tentativo di scalata invernale all'Annapurna è appassionante e incredibilmente audace. Decisamente oltre il limite del ragionevole, viene da dire dopo la tragedia; ma del senno di poi sono piene le fosse, e infatti so che se fossero riusciti nell'impresa ora commenterei diversamente. E' bello che Simone Moro abbia scritto questo libro anche per testimoniare la personalità di Anatolij Bukreev e la grande amicizia che per poco più di un anno li ha resi compagni di tutte le loro imprese. Simone Moro torna ripetutamente sugli aspetti morali e psicologici alla base dell'amicizia. Non va molto in profondità, tuttavia il carattere di Anatolij emerge bene, così come la grandissima stima di Simone nei suoi confronti. Una bella testimonianza di amicizia che consiglio agli appassionati di montagna.
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