L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 10,40 €
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ultima pagina 207: sto pensando, dopo aver letto “Il teatro dell' Assurdo” di Rino de Rienzo, a “Le città Invisibili”, di Italo Calvino, letto un po’ di tempo fa, a quant’analogia, seppure in forma diversa traspare tra i due e allo sforzo di entrambi gli scrittori nella ricerca di città, società, ambienti, più serenamente e seriamente vivibili. I due Romanzi si specchiano sia pure in epoche diverse, in itinerari che procedono verso disordini e miserie sempre maggiori, ove in Calvino, assumono una forma invisibile, nel senso dell’immaginario e in De Rienzo, l’assurdo, nel senso dell’inaccettabile concreto. In entrambi quel pessimismo e nichilismo (affrontato dal De Rienzo con grande ironia), nelle grette relazioni sociali ma che, proprio per questo, conducono entrambi gli scrittori alla ferma volontà di RIPORTARE LA POLIS, ad una forma di città IDEALE, invitano ad uscire dal Caos delle tante città (in Calvino) e ad abbandonare il Teatro dell’Assurdo (in De Rienzo). Mi rimandano a quella “malapolitica” sempre attuale, che non si dedica AFFETTIVAMENTE alla sfera sociale e vede il popolo come massa enorme quiescente di elettori che si adattano a misure del tutto antisociali perchè, i soliti volponi della politica, esercitano il potere con la sola preoccupazione di mantenere i propri privilegi, assicurandosi la solita sopravvivenza e autoprotezione ed escludendo i problemi della polis, bivaccando nella malapolitica. Testi che aiutano a riflettere sulla incapacità nei secoli di pensare ancora, fermo restando, la speranza, che è sempre l’ultima a morire, ad una CITTÀ IDEALE, che si possa realizzare mentr’aleggia nell’aria sempre la solita tiritera, con un domani più penoso dell’oggi tra “le città invisibili” e i personaggi sempre più mascherati in un “Teatro dell’Assurdo”!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore