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Ve lo dico subito: se vi piacciono i Blockbuster, i film leggeri, dinamici o d'azione, state alla larga da questo film. Stalker infatti è una pellicola della fine degli anni 70 tutt'altro che facile da digerire. Silenzi, tempi lunghi, inquadrature ferme, momenti vuoti. Riflessioni ad alta voce. Il film è lento. Ma credetemi, i contenuti, i concetti filosofici espressi, e le immagini composte da Tarkovsky sono qualcosa di sublime. E' un capolavoro, su questo non ci sono dubbi. Forse non per tutti, ma sempre di un capolavoro si tratta. Peccato per la grafica e per il packaging. Veramente non all'altezza!
Stalker-è l'esempio di come il Cinema e per estensione l'Arte si possano fare anche con poco. Si debbano fare anche con poco. Uno dei film più geniali mai girati-dimostrazione di come per creare un capolavoro bastino davvero soltanto una matita,pochi fogli e la volontà di dar vita a qualcosa di irripetibile. Paradossale come da queste battute mi venga facile per associazione unire alcune dicotomie: America vs Russia Ricchezza vs Necessità Kubrick vs Tarkovskij Ricercare la perfezione dai particolari vs trovare la perfezione nei particolari. I film di Kubrick costavano l'ira di Dio,quelli di Tarkovskij pochissimo ed entrambi hanno raggiunto pari grado nel Pantheon dei registi mondiali. Sono però convinto d'una cosa: Kubrick,per quanto lo ami,senza il portafogli gonfio delle case angloamericane avrebbe girato un terzo dei propri film. Tarkovskij,e lo amo per questo,anche col portafogli pieno ne avrebbe girati comunque sette.Non uno di più. Ed io purtroppo son malato dell'idea romantica che le migliori opere debbano costare in termini economici pochissimo. Sono terminati i tempi in cui l'idea divina debba essere incarnata solo dai migliori materiali-per le nostre storie,quelle di noi uomini normali,bastano carta ed inchiostro-l'oro ed il marmo lasciamolo ai falsi Dei.
Un film immancabile nell'esperienza di qualsiasi cinefilo firmato da un nome che di per sé è già una garanzia: Tarkovskij. Il film è un insieme ben riuscito di bellezza estetica per quanto riguarda la fotografia ed eleganza per quanto riguarda i dialoghi e i monologhi interessanti, originale, ma soprattutto a tratti crudelmente veri dei vari personaggi; personaggi enigmatici e tra di loro complementari, ospiti del vero protagonista del film: l'ostile "zona", una crudele rivelatrice dell'animo umano.
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