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Non si può vivere senza amore
Zhenya e Boris stanno per separarsi. Non si tratta però di una separazione pacifica; entrambi hanno già un nuovo partner e sono impazienti di iniziare una nuova fase della loro vita. C’è però un ostacolo difficile da affrontare e superare: il futuro di Alyosha, il loro figlio dodicenne, che nessuno dei due ha mai veramente amato. Il bambino un giorno scompare.
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Il nuovo film di Andrey Zvyagintsev è un ritratto feroce della borghesia russa, che si destreggia tra le macerie post-comuniste, la guerra d'invasione in Ucraina e il doping di stato della squadra d'atletica. Se il giallo al centro della storia si può leggere come una vera e propria metafora sulla perdita dell'innocenza della Russia (ma quale stato-nazione è davvero innocente?), qui impersonata da due trentenni egoisti e autoreferenziali, è più interessante il ritratto distaccato dei personaggi che animano la vicenda. Loveless in questo modo diventa un altro saggio di ottima regia da parte di Zvyagintsev, per una storia per certi versi risaputa e persino ovvia. Ma è l'angolo della visuale a fare sempre la differenza.
Recensioni
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