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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lontani i tempi della bella serie Erlendur.... Qui l'autore è irriconoscibile, per molte ragioni. La costruzione dei personaggi lascia molto a desiderare, nessuno raggiunge una dignità di verosimiglianza "umana" . I dialoghi: talora irritanti per le mitragliate di domande che i protagonisti pongono a tipetizione ai sospetti senza costrutto nè logica apparante. La vicenda un poco bislacca e scontata, inquadrata senza nerbo in un periodo storico che invece sappiamo essere ben drammaticamente connotato. La stessa Islanda, negli altri polizieschi così viva e presente, è qui un pallido fantasma di carta. Infine lo stile: piatto e senza guizzi che non cattuta l'attenzione del lettore. Insomma bocciato, senza appello.
Ho letto altre recensioni prima di leggere questo romanzo e più o meno tutte erano d'accordo che questo non fosse allo stesso livello dei romanzi in cui il protagonista è Erlendur. In effetti mi trovo d'accordo per alcune ragioni. Intanto, sapendo che questo romanzo non fa parte della serie di Erlendur, ero pronta al "cambio della guardia" e, nonostante la precedente serie mi avesse molto entusiasmato, intendevo evitare a tutti i costi che il senso del "lutto" mi condizionasse. Inoltre i protagonisti, i due investigatori, erano comparsi anche in un altro romanzo, immediatamente precedente a questo. Ciò che ha reso un po' piu faticoso questo scritto è legato al fatto che Indridason qui rinuncia al suo schema solito di raccontare due storie parallele, avvenute in due tempi diversi, una contemporanea al tempo della narrazione e l'altra in un passato di almeno 25 anni, spesso più antico. Ha abbandonato questo schema e questo ha appesantito la narrazione, che in certi punti assume quasi vesti da sceneggiatura: dialoghi serrati - soprattutto gli interrogatori - tendono a distrarre parecchio. Inoltre lo spessore psicologico dei personaggi qui lascia molto a desiderare. Può anche darsi che Indridason intenda costruire un'altra serie e quindi approfondire l'indagine psicologica in altri libri, non so dire, fatto sta che in QUESTO tutto è svolto più che altro per cenni e per imbeccate, mollando il lettore che deve lavorare in questo senso maggiormente di fantasia.
Siamo nella glaciale Islanda nel 1941, quando l’isola neutrale è appena passata dall’occupazione inglese a quella americana. Guerra , spionaggio, relazioni complicate tra gli islandesi e gli occupanti, giovani donne affascinate dalle divise degli occupanti: in questo contesto un poliziotto islandese e un membro della polizia militare canadese, di origine islandese ,si trovano insieme ad indagare sul misterioso omicidio di un insignificante ed inetto commesso viaggiatore. Omicidio politico? Omicidio passionale? Lentamente e con calma il filo della matassa verrà riavvolto, con le consuete riflessioni sull’animo umano a cui l’autore ci ha abituato : la crudeltà nei confronti di chi è più debole ,il denaro come mezzo per trattenere l’amore di chi vuole fuggire via, la passione cieca che travolge ,la ragion di stato che calpesta la sacralità della vita
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