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La consapevolezza di Eldo Yoshimizu nell’uso dell’inchiostro Sumi è riuscita a creare un flusso di tavole che nella loro amalgama di natura e sovrannaturale arrivano direttamente al nostro “spirito”. Impersonificando le grandi colonne della natura in semi-divinità dalla fisiognomica indigena, in Hen Kai Pan si scontrano la morale e la disumanità, o quello che per lo meno pensiamo possa essere giusto e ciò che dovrebbe essere sbagliato. La storia è già iniziata e non ne vedremo una vera e propria fine, nel volume viene intrappolata una parte della vita della Terra al culmine delle sue possibilità di sopportare la sua più complessa creatura: l’essere umano.