Il libro dei racconti perduti. La storia della Terra di mezzo. Vol. 1
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Descrizione
John Ronald Reuel Tolkien, conosciuto per Lo Hobbit e Il Signore degli anelli, ha scritto nel corso della vita molti racconti e versi che arricchiscono la mitologia e le storie della Terra di Mezzo. Dopo la sua scomparsa il figlio Christopher per volontà del padre ha seguito con cura la pubblicazione di questo tesoro, portando alla luce nuovi personaggi, episodi epici e luoghi incantati. Universo fantastico di immagini e di mitologia, Il libro dei racconti perduti – prima parte segna l'inizio della creazione di J.R.R. Tolkien. Vi si trovano, in forma germinale e perciò allusiva, i grandi temi narrativi della cosmologia tolkieniana: gli Ainur, i grandi dèi che si innamorano del mondo da loro creato e vi si rifugiano, edificando dimore leggendarie; la lotta mai conclusa contro Melko, il dio enigmatico e maligno; l'avvento nel mondo degli Elfi, creature di Ilúvatar. Nella magica Casetta del Gioco Perduto proprio gli Elfi inscenano dinanzi agli occhi di Eriol, il marinaio assetato di avventura e di antiche conoscenze, queste storie del mondo che precedono il risveglio del genere umano. Iniziati quando J.R.R. Tolkien aveva attorno ai venticinque anni, i Racconti sono accompagnati, come il resto dei volumi che compongono La storia della Terra di Mezzo, dal commento e dalle note di Christopher, che offrono chiavi di lettura e l'ideale raccordo con gli altri libri del ciclo tolkieniano.
Valutazioni e recensioni
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Non aspettatevi avventure, spade e divertenti hobbit. Se volete però scoprire di più dell'estenuante processo che ha portato a creare l'epica della Terra di Mezzo, questo libro farà per voi. Dispiace che Bompiani abbia sí finalmente deciso di pubblicare una traduzione dei 12 libri della storia della terra di mezzo, ma lo abbia fatto con dei volumi dalla copertina fragile e che non ne giustificano il prezzo.
In questo primo volume inizia la storia del mondo di Tolkien. Il figlio ha fatto un lavoro enorme, esponendo le varie versioni pensate dal padre, spiegando le differenze tra di esse e mostrando i vari nomi e le loro evoluzioni fino alle forme definitive. Non nego, però, che in qualche occasione mi sono persa dietro ai vari nomi
ottimo libro
“Una storia deve essere raccontata, o non esiste alcuna storia, eppure le storie più toccanti sono quelle che non vengono raccontate”, quelle che restano sullo sfondo, trasmettendo un senso di profondità alla storia narrata, l’idea che tutto intorno c’è un intero universo di storie interessanti non raccontate. Un affascinante viaggio alla scoperta dell’evoluzione del mondo tolkieniano, da questa prima stesura a quella quasi definitiva del Silmarillion. Non è un libro essenziale per chiunque, ma lo è per chi si dichiara appassionato di Tolkien e vuole scoprire con quale meticolosità lui abbia raffinato i suoi scritti per tutta la vita. Il figlio non è stato da meno. I suoi commenti, che occupano più della metà del volume, sono principalmente un confronto tra le varie versioni di uno stesso racconto. Non solo: rendono conto di qualsiasi difficoltà trovata nella lettura dei quaderni del padre e argomentano le soluzioni da lui scelte. Aggiungono anche testi sparsi, quali lettere o poesie, per rendere la trattazione ancor più completa. Se piace il genere, una lettura più che godibile.