Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ecco, questi sono quei progetti editoriali che mi fanno rabbrividire, poiché mancano di quella sensibilità che ritengo doverosa tanto per una casa editrice storica come Bompiani quanto per una curatrice laureata in filosofia. Quanto presentato in questa collana è semplicemente abominevole e questo volume rappresenta perfettamente il punto, poiché costituisce quanto di più vuoto e superficiale possibile. La biografia dell'autore non è breve, bensì inesistente, fuorché si voglia ritenere soddisfacente uno sghiribizzo di tre righe. Vogliamo discutere intorno alla contestualizzazione da parte dell'autrice? Benissimo: sono i passaggi più raccapriccianti, dimostrando l'autrice d'essere sgraziata tanto nell'abbandonarsi anima e corpo al puro spirito speculativo, quanto e soprattutto come storica. Entrando poi nel vivo dei passi riportati, poiché di ciò parliamo, siamo davanti ad edizioni riportate brutalmente, pressoché prive di note, riferimenti, critica o informazioni utili ad una esegesi degna di tale nome. In sintesi: questa collana, rappresentata in questo caso dal volume sul povero Tommaso d'Aquino, è un insulto sia agli specialisti che all'intelligenza del pubblico generalista, rimasto orfano di quella divulgazione elegante che fu propria di figure come quella di De Crescenzo. L'unica cosa da augurarsi è che Bompiani ricordi chi sia e ritorni a lavorare seriamente a progetti di carattere culturale degni di tale nome, anziché portare avanti simili abominazioni.