(Ecclefechan, Dumfriesshire, 1795 - Londra 1881) scrittore inglese. Nato da una povera famiglia di contadini calvinisti scozzesi, fu indirizzato alla carriera ecclesiastica, che abbandonò per lo studio della filosofia e della letteratura, interessandosi soprattutto alla cultura tedesca. Al romanzo filosofico Sartor Resartus (1833-34), zibaldone allegorico e autobiografico, fortemente satirico, seguirono numerose opere storiche, fra cui i tre volumi della Rivoluzione francese (The french revolution, 1837), Gli eroi, il mito degli eroi e l’eroico nella storia (On heroes, hero-worship and the heroic in history, 1841); i saggi sul Cartismo (Chartism, 1839) e Passato e presente (Past and present, 1843); i monumentali volumi dedicati a Cromwell (Lettere e discorsi di Oliver Cromwell, Oliver Cromwell’s letters and speeches, 1845) e a Federico II di Prussia (Storia di Federico il grande, The history of Frederick the great, 6 voll., 1858-65). Formatosi al severo spiritualismo calvinista, sul quale innestò l’idealismo tedesco, C. fu tra i primi esponenti della reazione vittoriana contro l’utilitarismo e il mito del progresso tecnologico, ai quali contrappose una austera religiosità teistica e il culto del lavoro come manifestazione dell’energia dinamica che anima la vita dell’universo. Sostenitore dell’individualismo contro le istituzioni della democrazia, C. esaltò l’eroe (profeta, sacerdote, re, poeta) come «ricettacolo visibile di Dio» e artefice della storia. Di qui il suo metodo storico, che non consiste nell’obiettiva ricostruzione dei fatti, ma piuttosto nella loro interpretazione alla luce di una visione mistica e volontaristica del destino umano. Lo spirito e lo stile di C. sono quelli del profeta biblico e del moralista: egli evoca gli episodi in quadri carichi di emozione e in una prosa vibrante di eloquenza.