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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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«Verrà il giorno in cui una sola voce, quella di tutto il popolo e di tutte le chiese, si leverà così forte da spazzare via le forze del male. Solo allora potremo finalmente voltare pagina.»
Da giovane medico congolese, Denis Mukwege è testimone delle difficoltà che hanno le donne incinte del suo paese ad accedere a cure adeguate. Le loro gravidanze terminano spesso in tragedie. Nasce così la sua vocazione: si trasferisce in Francia per specializzarsi in ginecologia e ostetricia e sceglie poi di far ritorno a Lemera, tra le montagne del Congo orientale. Dieci anni dopo, in piena guerra civile, fonda l'ospedale Panzi per offrire cure alle donne vittime di violenze sessuali. In quella regione infatti stupri e mutilazioni sono armi strategiche delle milizie armate: colpiscono le donne per distruggere le famiglie e quindi le strutture sociali ed economiche del luogo. Sfidando le minacce di morte ricevute, Denis Mukwege decide di portare il fenomeno all'attenzione prima del suo governo - che a lungo si ostina a negarlo - e poi della comunità internazionale, e nel 2018, per il suo straordinario impegno in difesa dei più deboli e dei diritti delle donne, riceve il premio Nobel per la Pace.
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Ho acquistato il libro attratta dal titolo e dalla portata dell'argomento, si parla di stupri di massa commessi in Congo durante la lunga instabilità politica, taciuti dai media per lungo tempo come afferma il medico congolese che ne è l'autore. La sua storia insegna la perseveranza e come la forza di un sogno sia in grado di spingere qualcuno a rimanere in mezzo alla guerra pur di esercitare il proprio lavoro e dare una mano. Non conoscevo Denis Mukwege ma dal libro ammiro il suo coraggio, tanti fatti realmente accaduti nella sua vita che racconta sono a dir poco assurdi per la violenza inaudita attorno a sè a cui il personaggio assiste continuamente fin da bambino. E' un argomento molto forte, la sensibilità di alcuni potrebbe essere urtata.
Recensioni
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