How Big, How Blue, How Beautiful

Gli ottimi testi di Florence Welch sono accompagnati da arrangiamenti molto vari: la ricchezza dei precedenti lavori è mantenuta, non stupisce quindi la presenza di trombe, arpe o flauti, ma questo non toglie originalità all'opera. Anzi, secondo me sono proprio la marcia in più: la chiusura della title track è maestosa, barocca. La vera marcia in più di questo gruppo è proprio quella di riuscire a gestire tutta questa abbondanza di suoni senza andare a coprire la voce della cantante.

la voce di Florence è più affascinante e coinvolgente che mai in questo terzo album studio e la qualità delle basi strumentali è altissima. I testi sono inoltre elaborati al punto giusto, senza cadere in manierismi o al contrario in banalità. Vi è un equilibrio tra sonorità cupe e più brillanti, in modo che l'album non risulti mai pesante o ridondante, il che lascia a presagire una sensibilità finissima e un accurato lavoro di post-produzione. Indubbiamente un must have.

Indie rock che va ascoltato con attenzione. La voce di Florence ti coinvolge e ti tira dentro il mondo affascinante di quest'album. Musica vera: fatta di strumenti suonati e una grande voce!