"Dublinese maledetto" Francis Bacon nasce a Dublino. È un bambino estremamente timido e soggetto a violente crisi d’asma; inoltre la sua evidente omosessualità fa infuriare suo padre, capitano dell’esercito britannico in pensione, che infine lo caccia di casa. Nel 1926, a sedici anni, si trasferisce a Londra presso i parenti materni, poi a Berlino e infine a Parigi, dove assiste a una mostra di Picasso che lo segna profondamente: da lì inizia a dipingere disegni ed acquarelli d’ispirazione cubista. Nel 1928 rientra a Londra dipingendo e lavorando come decoratore, illustratore e interior designer. Dopo i primi lavori degli anni Trenta, è negli anni Quaranta che la sua arte comincia a svilupparsi come la conosciamo, soprattutto a partire dai Tre studi di figure per la base di una crocifissione (1944). Dalla sua analisi sulla condizione umana emerge la visione di un uomo distorto e sfigurato. Non c'è umanità, né pietà né sentimento, i suoi personaggi hanno volti deformati, contorti e sono spesso rielaborazioni animalesche di immagini preesistenti. Emblema del percorso di fredda e lucida raffigurazione della solitudine e sofferenza umana che Bacon seguì in tutta la sua vita artistica sono le continue rivisitazioni del Ritratto di papa Innocenzo X da un'opera di Velázquez, con cui l'artista si confronta a partire dagli anni Cinquanta e per tutto il resto della sua carriera, sfigurando l'immagine perfetta dell'artista spagnolo e cercando di reinterpretarla alla luce dei tormenti della società contemporanea.
"Non c'è tensione in un quadro se non c'è lotta con l'oggetto.” (Francis Bacon)