Heinrich von Kleist è stato un poeta, drammaturgo, romanziere, scrittore di racconti e giornalista tedesco. La sua è stata una vita breve, inquieta e densissima di travagli, ricca di viaggi e di cambiamenti.
Figlio di Joachim Fredrick von Kleist, capitano dell'esercito prussiano, e della sua seconda moglie Juliane Ulrike, la sua famiglia appartiene al cosiddetto uradel, cioè a quella parte di nobiltà tedesca che può rivendicare una discendenza nobiliare almeno a partire dal XVI secolo.
Suo padre muore quando Heinrich ha undici anni, e la madre, di diciotto anni più giovane del marito, segue di lì a quattro anni.
Il giovane Heinrich si trova quindi orfano di entrambi i genitori all'età di quindici anni.
Nel 1792 entra nel reggimento della guardia di Potsdam.
Nel 1797 diventa tenente, compie un viaggio nello Harz e intraprende studi matematici e scientifici.
Ma ben presto, nel 1799, Kleist abbandona la carriera militare e si volge alla letteratura e al teatro.
Torna a Berlino, per poi trasferirsi in Svizzera, a Thun.
I frequenti viaggi (Berna, Parigi, Ginevra e Milano soprattutto) non lo sollevano dai suoi tormenti interiori, che sono tali da indurlo ad attuare i primi propositi di suicidio.
Ritorna in Germania nel 1803 e si dedica alla carriera di funzionario prussiano a Berlino, carriera che abbandonerà tre anni più tardi.
Nel 1804 torna al suo lavoro a Berlino, e viene successivamente trasferito all'ufficio del demanio a Königsberg.
Durante un viaggio verso Dresda (1807) Kleist è arrestato dai francesi per sospetto spionaggio. Viene spedito in Francia a Châlons-sur-Marne, dove rimane in carcere per sei mesi.
Durante la detenzione lavora alla tragedia Penthesilea.
Dopo un soggiorno compiuto a Praga nel 1809 si ammala e ha un violento crollo nervoso dal quale non si riprenderà più.
Il 21 novembre del 1811 al Wannsee, presso Berlino, si suicida insieme alla sua intima amica Henriette Vogel.