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Nationality Letteratura: Afghanistan
Pietra di pazienza
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Pietra di pazienza - Atiq Rahimi - copertina
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Pietra di pazienza

Descrizione


Una donna veglia un uomo disteso in un letto. L'uomo è privo di conoscenza, ha una pallottola in testa, gli ha sparato qualcuno per un futile motivo. In un paese che assomiglia all'Afghanistan, in un tempo che potrebbe anche essere oggi. La donna parla senza interruzione, come non ha mai fatto prima. Racconta al marito, finalmente presente e muto, molte storie che fanno la loro storia e quella del loro paese. Prima sussurra, poi grida, si adira, ha paura. Piange. E ancora sussurra, piano, dolcemente. Si prende cura dell'uomo e insieme lo rimprovera. Lo rimprovera di aver voluto essere un eroe, di aver preferito le armi e la guerra a sua moglie e alle figlie. Di non avere mai parole per lei. A poco a poco, escono dalla bocca della donna parole proibite, parole ribelli. Una finestra coperta da una tenda con uccelli migratori affaccia sul mondo esterno. Tutto intorno infuria la guerra. In un crescendo serrato la donna inizia a svelare al marito piccole furbizie e grandi colpe. Menzogne necessarie per non essere ripudiata con ignominia. Forse, un limite c'è anche per la sang-e sabur, la pietra di pazienza. Quella pietra che nella mitologia persiana si tiene accanto per confidarle tutto quello che non si può rivelare a nessun altro. Riversando su di lei i propri malesseri, sofferenze, dolori, miserie. La pietra ascolta, assorbe come una spugna, tutte le parole, tutti i segreti finché un bel giorno non esplode. E quel giorno saremo liberati.
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Dettagli

2014
Tascabile
2 luglio 2014
9788806223205

Valutazioni e recensioni

MaRIOFREDOO
Recensioni: 4/5
SCENEGGIATURA ILLUMINANTE

Recuperato, su consiglio di un amico, ho letto con grande partecipazione questo libro scritto nel 2008. Si tratta di una sorta di sceneggiatura, decisamente illuminante sulla situazione delle donne in Afghanistan ma anche sulla follia della guerra. La donna protagonista siede al capezzale del marito ferito a morte e privo di conoscenza. Prima si limita a prendersi cura di lui e poi inizia a parlargli, a raccontare di sé e di loro, del matrimonio farsa, del mito dell'eroe, dell'assurdità dei conflitti armati. Ricordi che diventano sempre più intimi e drammatici. E poi arrivano altri soldati, simili al cosiddetto "eroe" che giace inerte. La donna si finge prostituta per evitare lo stupro e poi decide di concedersi al più giovane e inesperto. Racconterà al marito le bugie che hanno scandito il loro rapporto e il senso di solitudine che l'ha sempre accompagnata, con le relative spedizioni per guerre di religione assurde. Un resoconto drammatico e spietato, in chiave femminile ma dove anche per gli uomini c'è un senso di pena profonda. Il finale è discutibile ma la lettura è necessaria.

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SILVIA CALOGIURI
Recensioni: 4/5

Pietra di pazienza è un soliloquio all'interno del quale si affacciano poche azioni, molto sguardo e fin troppi fantasmi. Assomiglia ad una sceneggiatura scarna e, con la sola arguzia delle parole, riesce a farvi vedere ciò a cui non sareste capaci di sostenere lo sguardo: una verità scomoda e brutalmente comune.

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Recensioni: 5/5

La pietra della pazienza nella cultura afgana è una pietra sacra a cui si possono raccontare tutte le proprie sofferenze, tutti i pesi del proprio cuore; quando la pietra esploderà, dopo avere assorbito tutti i lamenti del nostro animo, ci si libererà di tutte le sofferenze. La protagonista del libro, costretta ad assistere, più per dovere coniugale che per amore, il proprio uomo ferito negli scontri che dilaniano il loro paese, comincia, nella solitudine di una casa diroccata, a palare, per la prima volta a quell'uomo , che diventa la sua pietra di pazienza. Così confida a quell'uomo cose che non avrebbe mai osato raccontare; l’uomo è lì immobile con gli occhi sbarrati, non può rispondere, e lei osa. Con parole proibite, che la manderebbero subito alla lapidazione, racconta la sua vita, i suoi segreti, le sue paure, i suoi sogni, parla seguendo il ritmo del suo respiro da moribondo; parla a l’uomo che non l’ha mai ascoltata; parla finalmente libera di parlare, e lui ascolta? … finché un giorno… Storia affascinante che tocca nel profondo qualsiasi donna, anche quelle occidentali più evolute e progressiste. Quale donna non vorrebbe avere la sua pietra di pazienza.

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Recensioni

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Recensioni: 4/5
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Atiq Rahimi

1962, Kabul

Atiq Rahimi nasce nel 1962 a Kabul, in Afghanistan. Frequenta il Liceo franco-afghano Estiqlal e poi prosegue gli studi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Kabul. Nel 1984, dopo l'invasione sovietica, fugge dall'Afghanistan e trova rifugio prima in Pakistan e poi in Francia, dove ottiene l'asilo politico e successivamente la cittadinanza. A Parigi consegue un master alla Sorbona e collabora con una casa di produzione, dove realizza alcuni documentari per la televisione francese e numerosi spot pubblicitari. A partire dalla fine degli anni '90 inizia a scrivere. Nel 2000 pubblica Terra e cenere. Il romanzo, scritto in dari, la lingua persiana dell’Afghanistan, ottiene subito molto successo e diviene anche un film, diretto dallo stesso autore. La pellicola vince,...

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