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Anno edizione: 2014
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Recuperato, su consiglio di un amico, ho letto con grande partecipazione questo libro scritto nel 2008. Si tratta di una sorta di sceneggiatura, decisamente illuminante sulla situazione delle donne in Afghanistan ma anche sulla follia della guerra. La donna protagonista siede al capezzale del marito ferito a morte e privo di conoscenza. Prima si limita a prendersi cura di lui e poi inizia a parlargli, a raccontare di sé e di loro, del matrimonio farsa, del mito dell'eroe, dell'assurdità dei conflitti armati. Ricordi che diventano sempre più intimi e drammatici. E poi arrivano altri soldati, simili al cosiddetto "eroe" che giace inerte. La donna si finge prostituta per evitare lo stupro e poi decide di concedersi al più giovane e inesperto. Racconterà al marito le bugie che hanno scandito il loro rapporto e il senso di solitudine che l'ha sempre accompagnata, con le relative spedizioni per guerre di religione assurde. Un resoconto drammatico e spietato, in chiave femminile ma dove anche per gli uomini c'è un senso di pena profonda. Il finale è discutibile ma la lettura è necessaria.
Pietra di pazienza è un soliloquio all'interno del quale si affacciano poche azioni, molto sguardo e fin troppi fantasmi. Assomiglia ad una sceneggiatura scarna e, con la sola arguzia delle parole, riesce a farvi vedere ciò a cui non sareste capaci di sostenere lo sguardo: una verità scomoda e brutalmente comune.
La pietra della pazienza nella cultura afgana è una pietra sacra a cui si possono raccontare tutte le proprie sofferenze, tutti i pesi del proprio cuore; quando la pietra esploderà, dopo avere assorbito tutti i lamenti del nostro animo, ci si libererà di tutte le sofferenze. La protagonista del libro, costretta ad assistere, più per dovere coniugale che per amore, il proprio uomo ferito negli scontri che dilaniano il loro paese, comincia, nella solitudine di una casa diroccata, a palare, per la prima volta a quell'uomo , che diventa la sua pietra di pazienza. Così confida a quell'uomo cose che non avrebbe mai osato raccontare; l’uomo è lì immobile con gli occhi sbarrati, non può rispondere, e lei osa. Con parole proibite, che la manderebbero subito alla lapidazione, racconta la sua vita, i suoi segreti, le sue paure, i suoi sogni, parla seguendo il ritmo del suo respiro da moribondo; parla a l’uomo che non l’ha mai ascoltata; parla finalmente libera di parlare, e lui ascolta? … finché un giorno… Storia affascinante che tocca nel profondo qualsiasi donna, anche quelle occidentali più evolute e progressiste. Quale donna non vorrebbe avere la sua pietra di pazienza.
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