La ragazza di Bube

La seconda guerra mondiale fa da sfondo all'amore tra Mara e il partigiano Bube, due ragazzi costretti a crescere troppo velocemente in un panorama politico in cui l'apporto dei giovani alla costruzione di un nuovo paese è fondamentale ed in cui gli ideali politici incarnati dai partigiani portano con sè delle conseguenze non sempre facili per i loro sostenitori. Molto scorrevole e ben scritto, non mi ha eccessivamente emozionato, così come mi aspettavo che più spazio fosse lasciato alla cornice storica. Bel libro, ma che non mi resterà nel cuore.

Toscana: tra il 1944 e il 1948. Mara, figlia di un comunista e sorella di Sante, un partigiano morto durante la guerra; Bube, anch'esso partigiano, ex-compagno di Sante. I due si conoscono un giorno.... E’ senz’altro una drammatica storia: bei personaggi con un notevole spessore, entrambi con storie diverse alle spalle, cercano riscatto in un amore tormentato e doloroso. Bube è solo un ragazzo ma si comporta come un adulto e fa della violenza un mezzo per ripagare i torti subiti mentre Mara ci appare come una ragazza fedele che matura attraverso questo amore. Molto bello.

Il cambiamento italiano post dittatura, post guerra, quando il popolo mutava da asservito a vendicatore (non a caso, il soprannome partigiano di Bube), per bilanciare il ventennio fascista e riprendere in mano le redini di una nazione che, come Mara, la protagonista, dal periodo di una giovinezza inconsapevole e superficiale — il cui unico obiettivo era un paio di scarpe coi tacchi —, passa alle responsabilità delle scelte difficili ma dettate da cuore e ragione. Comencini, all'inizio degli anni 60, ne fa un film dal bellissimo bianco e nero, con qualche cambiamento qui e là ma fedele all'idea di fondo del romanzo, con protagonista l'incantevole Cardinale.