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La Santuzza è una rosa. Copia autografata su ex libris
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La Santuzza è una rosa. Copia autografata su ex libris - Giuseppina Torregrossa - copertina
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La Santuzza è una rosa. Copia autografata su ex libris

Descrizione

Questo libro è arricchito dalla presenza della firma dell'autore apposta su un'etichetta ex libris


Nel 1624 la peste si prende la città di Palermo. È in quell’occasione che nasce il dipinto di van Dyck in cui santa Rosalia intercede per la fine della pestilenza. Ed è proprio quello il momento in cui anche l’agiografia della Santuzza si consolida, scoprendola diretta discendente di Carlo Magno. La storia del dipinto, dell’ambizioso ritrattista, di Palermo e della sua Santuzza trova in queste pagine un vivido e divertito ritratto per mano delle pennellate sicure e sapide di una Giuseppina Torregrossa in parte inedita. “In vista di un mio viaggio a New York,” scrive l’autrice, “per raggiungere mia figlia e le mie due nipotine, mi sono messa a studiare e ho scoperto che il più grande ritrattista del Seicento aveva soggiornato a Palermo durante la peste, e aveva assistito indirettamente al ritrovamento dei resti di Rosalia sul Monte Pellegrino. Dunque il quadro di van Dyck che dipinge santa Rosalia sembrerebbe frutto del caso o di una suggestione del pittore, che era rimasto in quarantena a Palermo per via della peste. Ma presto ho scoperto che c’era ben altro, e la testa mi diceva che dietro a quel dipinto ci doveva essere un piccolo intrigo… Questa storia nasce dalla rilettura di alcuni documenti e dalla mia inventiva. Non ho stravolto le notizie storiche: quelli sono fatti e i fatti sono fatti. Van Dyck ha dipinto santa Rosalia, e questo è un fatto. Ma il resto, cioè l’intrigo che ruota attorno al quadro e che mi sono divertita a costruire, è solo frutto della mia fantasia.”
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Dettagli

2023
14 novembre 2023
240 p., Brossura
2000000046846

Valutazioni e recensioni

FabPet
Recensioni: 3/5
Non la solita Torregrossa

Storia della beatificazione di Santa Rosalia e della sua elevazione a patrona di Palermo. Interessante dal punto di vista storico, ma non di facile lettura specie nella prima parte, un po’ confusa nella esposizione di personaggi e luoghi e situazioni. L’interesse cresce nella seconda parte che descrive molto bene lo scenario storico. La conclusione in un paio di brevi capitoli (dei quali l’ultimo essenzialmente descrittivo della processione) è davvero frettolosa. Questa scrittrice sa fare e ha fatto cose migliori.

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Lo
Recensioni: 4/5
amicizia

Il romanzo nasce da un viaggio dell’autrice a New York dove scopre che al Metropolitan è esposto un quadro di Anton Van Dick " Santa Rosalia che intercede per la fine della peste". Nel racconto sono molteplici i fatti storici, il Regno di Sicilia è dominato dagli spagnoli, la Riforma protestante si espandeva dalla Germania e nel 1625 la peste che mette in ginocchio Palermo. Nel 1614, Viciuzza soprannominata “Babbasuna” una sera incontra nei vicoli di Palermo una sua coetanea, Rosalia, la Santuzza dal profumo di rosa e con la quale intraprende una intensa amicizia. Nel frattempo nel gesuita Don Cascini cresceva sempre più l’idea di promuovere Rosalia come patrona della città anche se ce ne erano ben quattro. Viciuzza, di madre prostituta e padre sconosciuto una sera subisce uno stupro e sarà proprio Rosalia ad aiutarla nel far nascere la figlia Liuzza. Cacciata di casa dalla madre e solo con l’aiuto di padre Cascini dal Convento delle Repentite viene sistemata nella casa della pittrice Sofonisba Anguissola. E’ sempre lui che nel corso dei suoi viaggi in Europa conosce Rubens ed il suo allievo Anton Van Dick che invita a Palermo con la scusa di fare un ritratto al vicerè Emanuele Filiberto ma con l’intenzione di ordinargli un quadro con l’effigie di Santa Rosalia. In questo romanzo troviamo sperse, zitelle, signore e serve che marciano e sodalizzano tra di loro in una unica voce “Rosalia, Rosalia, libertà e santità” ed una Rosalia libera e che ha vissuto come voleva. L’autrice nella postfazione dice <<…. se vi è piaciuto il racconto, allora è merito di Santa Rosalia; se al contrario vi siete annoiati, allora è colpa delle circostanze avverse>>.

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 giovanna 47
Recensioni: 5/5
bello

E’ bella la storia di Vincenza, la trasformazione della ragazza “sempliciotta” che ha come amica Rosalia e non si chiede come mai questa le compaia accanto nei momenti tragici della sua vita. Questa ragazza diventerà una donna sicura di se grazie ad una serie di incontri che hanno il sapore di aiuto soprannaturale, e la sua nuova personalità sarà determinante nel coinvolgere altre donne ad organizzare una processione che porterà alla santificazione della sua “amica” Rosalia.

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Giuseppina Torregrossa

1966, Palermo

Madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent'anni come ginecologa, occupandosi attivamente, tra le altre cose, della prevenzione e cura dei tumori al seno.Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, L'assaggiatrice e con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il premio opera prima "Donne e teatro" di Roma. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Il conto delle minne (Mondadori 2009), tradotto in dieci lingue, Manna e miele, Ferro e fuoco (Mondadori 2011), Panza e prisenza (Mondadori 2013), La miscela segreta di casa Olivares (Mondadori 2014), ll figlio maschio (Rizzoli 2015), Cortile nostalgia (Rizzoli 2017), Il basilico di Palazzo Galletti (Mondadori 2018), Il sanguinaccio dell'immacolata (Mondadori 2019), Al contrario...

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