Una soffiata confidenziale

La lettura è scorrevole e la prima parte del libro è coinvolgente per la situazione in cui si trova il giovane avvocato Luca Malvasi, inesperto, ma competente e fiducioso nelle proprie qualità e nei suoi studi: deve infatti riuscire a scagionare Colavito, ingiustamente carcerato, in evidenza di reato. Dalle pagine si evince la competenza legale dell’autore, in un’opera che si svolge soprattutto in aule di tribunale e in carcere: forse è questo il motivo di una seconda parte del libro meno brillante, almeno per i non esperti del settore (anche per il finale mi sarei aspettato qualcosa in più). Lo stile è diretto, chiaro e in grado di descrivere i personaggi con umanità e dettagli, compresi i pensieri dell’avvocato e i sentimenti di rabbia e disperazione del condannato; ovviamente non mancano riferimenti alla “macchina” della giustizia, spesso assurdamente ingiusta. Nel complesso è un libro discreto.

Nel novembre del 2004 al Comando dei Carabinieri di Trani, arriva una telefonata anonima che informa della presenza di un numero sostanzioso di armi a bordo di una Fiat Uno verde, di proprietà di Vittorio Colavito. Si occupa del caso il Maresciallo Donno, che dopo la perquisizione dell’auto, convalida l’arresto dell’uomo senza investigare ulteriormente sulla questione. Colavito chiede di essere rappresentato da Luca Malvasi, un giovane laureato da poco in legge, ma molto brillante, che decide di accettare la sfida e di difendere Colavito. Inizia per loro un lungo calvario legale, che regalerà sorrisi e pianti. Alla fine, la giustizia trionferà? La storia si presenta come un “legal thriller” ben intrecciato e delineato; un crescendo di problemi per il protagonista, ingiustamente accusato di un crimine per cui viene arrestato e, apparentemente, non si trova via d’uscita. Si percepisce angoscia e rabbia, la caratterizzazione dei personaggi è molto buona e per quanto riguarda la parte “legale”, si nota preparazione da parte dell’autore su questioni squisitamente “tecniche”. Il finale invita il lettore alla riflessione sulla “giustizia” italiana.