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Anno edizione: 2021
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Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno.
Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva.
Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di scopare di più, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
stimolante e piano stile della Murgia unito alle istanze più che motivate femministe, portate avanti in una forma che invoglia alla lettura in un solo fiato.
Pillole di femminismo! Libro interessante, da leggere più volte… è il secondo libro che leggo di questa grande scrittrice e non delude mai. È un libro assolutamente necessario non solo per noi donne ma anche per gli uomini
Un piccolo saggio sul sessismo linguistico nel quale viviamo ogni giorno, ecco l'eredità lasciata da questa grande donna che è stata Michela Murgia. Come dicevo prima, un gioiellino su cui potremmo aprire infiniti dibattiti. Bello. Scritto benissimo (che lo dico a fare?) e illuminante, anche per chi (come me) si ritiene al di sopra di certe dinamiche. STRACONSIGLIATO a tutti, donne ma soprattutto uomini. Cit. "Il modo in cui nominiamo la realtà è anche quello in cui finiamo per abitarla"
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