Svaniti nel nulla

...eppure è la Vita. "Bisogna tentare di vivere" ha scritto P. Valéry, ed è quello che si ritrova in questo libro, in continuazione. Ogni personaggio ha una storia tra le più comuni al mondo, conduce una vita tra le più ordinarie che si potrebbero immaginare, pensa naturalmente alla sua esistenza come ad un percorso segnato al termine del quale c'è Morte ad attendere. E invece la Sparizione del 2% della popolazione mondiale li costringere a mettere in dubbio tutto questo. Questo libro non mi ha lasciata con alcuna spiegazione, se non quella che nel profondo ha dato ogni uomo e donna che popola queste pagine ed è stato un bene. Il risultato è un multicolore e multiforme affresco dell'Umanità di cui siamo parte e che non può che sorprenderci sempre e nonostante tutto.

Un giorno spariscono misteriosamente migliaia e migliaia di persone. Di tutte le età, di tutte le categorie sociali e di tutti i paesi del mondo. Non si sa perché. Il romanzo inizia dopo alcuni anni dal giorno della sparizione e il racconto si snoda fra le vite di alcune famiglie di una cittadina americana. Le persone rimaste sono sotto choc, ma dopo tre anni hanno incominciato a cercare di andare avanti, e tutti hanno trovato il loro modo di reagire. Il romanzo, insomma, parla del lutto, pur senza dichiararlo. Nasciamo dai legami, cresciamo creando legami e, a poco a poco, comunque vada i legami si spezzano. La morte è una certezza e facciamo ogni sforzo per evitarla a noi e alle persone che amiamo: e facciamo ogni sforzo per capirne il senso, per convincerci che abbia un senso. Quello che manca ai protagonisti del romanzo è proprio questo: capire il senso della dipartita. Ma al di là del mistero da cui si sviluppa il romanzo, un mistero enorme e inquietante, anche noi che viviamo in un mondo apparentemente più comprensibile, ci ritroviamo a non capire e a non accettare le dipartite che punteggiano la nostra storia. I nostri compagni di strada sono tutti provvisori, eppure viviamo come se tutto ciò che amiamo fosse "per sempre". Riusciamo a vivere solo dimenticando che, in un modo o nell'altro, tutti noi perderemo tutto e tutti.