Ulisse

Wow, superare Ulisse è un arduo viaggio psicologico nella brillante mente letteraria ed erotica di Joyce. Il libro è una rete intricata di regole anti-britanniche, anti-cattoliche, umorismo e infiniti simbolismi pieni di difficili slang irlandese (difficile tra tradurre, in effetti). In Ulisse i capitoli in qualche modo si paragonano all'Odissea e ha un cast di personaggi per lo più poco interessanti, covanti e anemici alcuni che appaiono nei Dubliners di Joyce. Non posso mettere il libro nella mia lista dei migliori 25, ma consiglio di leggere Ulisse specialmente se si ha tempo, pazienza e attitudine.

Sono stato indotto a leggere quest'opera dall'altissima considerazione di cui essa gode unanimamente presso la critica letteraria mondiale e posso con certezza affermare che non sono rimasto mai deluso tanto quanto da questo libro. Nonostante abbia intrapreso la lettura con ottime intenzioni e con il supporto di un commentario e della critica, non sono riuscito a godermi nessuna pagina. La diversità degli stili narrativi e l'utilizzo di una lingua che variava e si adattava alle varie ore della giornata ed agli episodi via via narrati,  per quanto stilisticamente eccelsa, non ha impedito che ogni singolo capitolo fosse letto (o meglio sorpassato) lentamente e con enorme sofferenza. E dalla giornata dublinese dei due protagonisti del romanzo, alla fine di questo, non emerge nessun messaggio, nessuna morale e nessun lascito.  Riassumendo, l'immagine più adeguata  che mi viene in mente per descrivere quest'opera è quella di un vaso di pregevole fattura e materia, ma esteticamente non gradevole e vuoto di contenuto.

Non è un libro accessibile a tutti, perchè molto complesso e ricco di significati reconditi. Joyce, poi, non è uno scrittore alla portata di chiunque. Prima di approcciarsi quest'opera, consiglio caldamente di leggere dei libri di preparazione ed approfondimento: sarebbe un peccato leggere l' “Ulisse” e capirne solo la metà della metà del suo significato originale. Molto precisa la traduzione di De Angelis, che preferisco a quella più moderna di Terrinoni. Da leggere almeno una volta nella vita.