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Dettagli

2022
Tascabile
19 maggio 2022
432 p., Brossura
L'usage du monde
9788807896583

Descrizione

Durante l’estate del 1953, un giovane di ventiquattro anni, figlio di una buona famiglia calvinista, lascia Ginevra e l’università, dove seguiva i corsi di sanscrito, storia medioevale e diritto, a bordo della sua Fiat Topolino. Nicolas Bouvier ha già fatto dei brevi viaggi in Francia, Algeria e Jugoslavia, ma questa volta punta più lontano, verso la Turchia, l’Iran, Kabul e il confine con l’India. I successivi sei mesi di vagabondaggio attraverso i Balcani, l’Anatolia, la Persia e l’Afghanistan, in compagnia dell’amico artista Thierry Vernet, danno vita a uno dei grandi capolavori del Ventesimo secolo. Puro resoconto di viaggio, pieno di avventure, meraviglie e scoperte, La polvere del mondo è anche e soprattutto un itinerario alla scoperta di se stessi.

Valutazioni e recensioni

4/5
(4)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

il libro di viaggio per eccellenza: tradotto in maniera magistrale, è capace di portarvi coi protagonisti sino alle porte d'oriente. lettura obbligatoria per chiunque si proclami viaggiatore.

Ho acquistato questo libro per partecipare ad un gruppo di lettura dedicato alle tappe dell'Orient Express, altrimenti non credo che lo avrei mai incrociato nel mio percorso di lettrice. Per quanto il libro sia sicuramente un classico della letteratura di viaggio, non ha incontrato il mio interesse. Il racconto è autentico, non romanzato e non cerca l'aneddoto per rendersi accattivante ed è, forse, per questo che la lettura è risultata molto faticosa. È consigliato per chi ama i racconti di viaggio di una terra (il viaggio va dalla Svizzera all'Afghanistan) che oggi non potrebbe essere attraversata con la facilità con cui la attraversò l'autore con il suo amico pittore negli anni '50.

Mi ero imbattuto in questo libro leggendone un altro scritto da chi ha curato la prefazione di questa versione (Rumiz) e mi aveva incuriosito. Un racconto sul viaggio molto diverso dagli altri, ricco di descrizioni, ma povero di parole: un poco in cui puoi vedere il tutto. attraverso il viaggio, a tratti epico se si considerano i tempi, i luoghi attraversati e i mezzi utilizzati, si trovano affrontati temi come l'amicizia, la curiosità per il diverso e la voglia di vedere cosa si nasconde dietro la prossima curva. un libro che tratta di terre e popoli lontani, di villaggi e città, di estati e di inverni: un libro che profuma terribilmente di umanità, un umanità di cui spesso ci dimentichiamo e che forse dovremmo coltivare di più

L'autore giornalista e l'amico pittore, “stranieri evasi da un mondo più dolce”, si mettono in viaggio da Ginevra nel 1953 a bordo di una Topolino: “Il programma era vago, ma in casi simili l’importante è partire.” I due giovani compagni di viaggio hanno davanti “due anni e soldi per quattro mesi”: grazie ai loro testi e ai loro disegni riescono a viaggiare per 18 mesi. Attraverso i Balcani fino al mitico Khyber Pass, anticipano di oltre un decennio il percorso che sarebbe diventato l'Hippie Trail. Al di là del racconto delle loro avventure e dei loro incontri, il romanzo è impreziosito da una lunga serie di pensieri poetici sulle motivazioni del viaggio, la sua influenza nella formazione e l'arte della scrittura di viaggio. Indimenticabili il pensiero iniziale ed il pensiero finale, nel mezzo un atto d'amore per l'Asia, l'elogio della lentezza e l'aleggiare del fatalismo.