Quartieri lontani
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Un 'opera veramente bella e emozionante. La trama si sviluppa a partire da un evento soprannaturale che ha come unico scopo quello di far rivivere il protagonista, un cinquantenne, ai tempi in cui era giovane. I tema trattato è soprattutto quello del rapporto genitori-figli, che l'autore ha modo di approfondire grazie all'escamotage di far rivivere un uomo adulto nel mondo di un bambino. L'opera merita veramente la lettura anche per chi non ha mai letto nulla dell'autore. Disegni belli come al solito per Taniguchi.
Protagonista della nostra storia è Hiroshi, tipico salaryman giapponese di mezza età la cui vita scorre normalmente giorno dopo giorno. In uno dei suoi spostamenti quotidiani in treno accade l'inaspettato: per una strana casualità Hiroshi sale sul mezzo diretto al suo paese natale, trovando improvvisamente immerso in un turbine di ricordi della sua infanzia. Giunto al cimitero in cui sono seppelliti i suoi genitori, e in particolare la madre, Hiroshi si addormenta sfiancato dal viaggio. Al suo risveglio, e Taniguchi ce lo mostra come se stessimo guardando attraverso gli occhi del protagonista, Hiroshi si ritrova in divisa scolastica e straordinariamente ringiovanito. In pratica è tornato indietro nel tempo: ma si tratta di un sogno o della realtà? Per forza di cose tocca a Hiroshi scoprirlo. Alla fine della storia l'autore ci regala un inaspettato colpo di scena davvero ben riuscito. Promosso a pieni voti
Il maestro Jiro Taniguchi ci racconta la storia di un uomo che si ritrova a rivivere nel suo corpo quattordicenne, tornando inspiegabilmente indietro nel tempo. Ambientata nel paesino d'origine dell'autore, il protagonista si ritroverà a chiarire alcuni eventi del suo passato, maturando e rivivendo la sua infanzia, che lo porterà a migliorare nel presente. Una storia di ricordi, dominata da una forte malinconia ma in grado di far riflettere profondamente sulla crescita e sulle persone che ci stanno intorno. Uno dei migliori racconti di Taniguchi, disegnato con uno stile pulito e chiaro, di grande impatto, capace di far breccia nei cuori di qualsiasi lettore.
C'è una poesia di Borges, Istanti, che inizia con "Se io potessi vivere nuovamente la mia vita..." e Borges non è il solo a esplorare questa possibilità: la tentazione di ritornare nel passato, di avere la possibilità di rivivere la giovinezza, di poter prestare più attenzione a persone che - inaspettatamente e improvvisamente - abbiamo perso, di vivere con più godimento i momenti di bellezza e libertà, di riparare agli errori commessi, di tentare di cambiare la nostra storia e migliorarla, è un qualcosa che non può non stuzzicare la fantasia. La storia di Hiroshi, uomo in crisi di mezza età che improvvisamente si ritrova nuovamente a vivere i suoi 14 anni (l'anno in cui suo padre andò via di casa) con la doppia consapevolezza di adulto e ragazzo, è fortunatamente parte della seconda categoria. Con il suo tratto estremamente elegante e preciso, Jir? Taniguchi racconta una storia di (ri)scoperta di sé e crescita, dove un uomo pieno di dubbi e paure ha la possibilità di cercare di capire i suoi genitori e le loro storie, provare a cambiare il futuro e soprattutto quella di riuscire a capire meglio le ragioni di suo padre. Di contesto al racconto di formazione c'è la descrizione di un Giappone che è ancora segnato dalle conseguenze della guerra, in cui c'è una società estremamente competitiva fin dagli anni della giovinezza e dove molti uomini alternano a orari e ambienti di lavoro estenuanti un abuso di alcolici. Quello di Taniguchi è un racconto delicato e profondo che ha avuto la fortuna di avere una trasposizione cinematografica* che, pur discostandosi per ambientazione e per alcune narrative, resta fedele a quello spirito di esplorazione di sé proprio del manga.