A come Ateotaku. Perché gli otaku dovrebbero essere atei e anticlericali
Molte critiche e censure ai danni di anime e manga si basano sulla difesa di quei valori religiosi che, se venissero rispettati, decreterebbero la fine dell'animazione giapponese così come la conosciamo: anime ecchi, yaoi e yuri verrebbero aboliti a prescindere, idem per la violenza e le scelte morali discutibili, per non parlare dei contenuti che hanno a che fare con la magia e dunque con l'occultismo che, da solo, già porta anime e manga ad essere considerati satanici. Quindi, gli otaku italiani dovrebbero prendere le distanze dalle religioni e diventare, se non proprio atei, almeno anticlericali, per le stesse ragioni che li portano ad andare contro i sedicenti esperti della crescita e le misconosciute associazioni di genitori che prendono di mira le opere nipponiche (guarda caso, spesso rifacendosi proprio ai valori cristiani). Nel libro vengono consigliati anche anime con protagonisti atei e contenuti contro la religione, in quanto l'autore, essendo un "ateotaku" (ateo e otaku), spera anche di far avvicinare i lettori atei all'animazione giapponese.
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Anno edizione:2015
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