A noi! La repressione totalitaria fascista: dal confino ai campi
Il regime fascista italiano è stato un progetto totalitario nell’ideologia e nelle forme, un governo che ha cercato di far coincidere i confini geografici, compreso quelli conquistati, con quelli politici e razziali. Un progetto totalitario, dunque, fondato sulla comunità di destino, un destino a cui nessun cittadino doveva sottrarsi e fondato sul legame mistico del Duce col suo popolo e forzatamente viceversa. Volontà del regime fu pertanto non la costruzione del cittadino-fascista, ma del fascista-cittadino. In quest’ottica creò una radicale identità di gruppo, dividendo il mondo in “noi” e “voi”. Un “noi” esclusivo, attraente e respingente che permise di decidere non solo chi poteva vivere e chi poteva morire, ma anche come doveva vivere e a quali condizioni. Da qui la logica della repressione per chi “non voleva essere come noi”. Da qui la logica dell’esclusione in regime di extra moenia per chi “non era come noi o non poteva essere come noi”. In un contesto di controllo e repressione, la pratica del confino di polizia, divenne così il continuum istituzionale dell’intimidazione violenta attuata originariamente dallo squadrismo con l’etica del manganello.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:19 giugno 2025
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