L' australiano di Jerzy Skolimowski - DVD
L' australiano di Jerzy Skolimowski - DVD - 2
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L' australiano
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Descrizione


Ricoverato in un istituto psichiatrico britannico, un uomo pretende di essere capace di uccidere con un grido, come sanno fare gli aborigeni d'Australia.

Dettagli

1978
DVD
8027253130034

Informazioni aggiuntive

  • DNA, 2012
  • Terminal Video
  • 85 min
  • Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo);Inglese (Dolby Digital 2.0 - stereo)
  • Italiano
  • Wide Screen

Valutazioni e recensioni

  • Giuseppe Broso

    L'australiano è uno dei film più inquietanti e visionari che mi sia mai capitato di vedere, la regia di Skolimovski, la fotografia livida e desaturata, gli incredibili effetti sonori elettronici e la recitazione oserei dire straniata degli interpreti principali (Alan Bates su tutti) concorrono a creare un clima in cui distensione e squarci di tensione improvvisa, realtà e magia, ragione e follia convivono in un mix perfettamente riuscito e raramente eguagliato, dal fascino unico e malato. Il dvd ha una qualità appena passabile, ma il film è da avere a tutti i costi!

Conosci l'autore

Foto di Jerzy Skolimowski

Jerzy Skolimowski

1938, Lodz

Regista, attore e sceneggiatore polacco. Laureato in etnografia e pugile dilettante, pubblica libri di poesie prima di incontrare A. Wajda, che lo aiuta a entrare alla Scuola di cinema di Lodz. Per Wajda scrive (con J. Andrzjewski) la sceneggiatura di Ingenui perversi (1960, anche attore), improntando del proprio tipico pessimismo il viaggio del regista nell’anima e nelle (poche) prospettive dei giovani polacchi reduci dalle speranze di rinnovamento dell’ottobre 1956. Dopo i primi corti, tra cui Bokser (Il pugile, 1961), e la sceneggiatura di Il coltello nell’acqua (1962), debutto di R. Polanski, nel 1964 dirige il primo lungometraggio, Rysopis - Segni particolari: nessuno. Con un ampio uso di piani-sequenza che delineano una regia digressiva imparentata con certa Nouvelle vague, il film racconta...

Foto di Alan Bates

Alan Bates

1934, Allestree, Derbyshire

Attore inglese. Dopo una lunga attività teatrale, esordisce nelle file del Free cinema con una piccola parte in Gli sfasati (1960) di T. Richardson, ma a donargli notorietà internazionale è il ruolo del cinico arrampicatore sociale in Il cadavere in cantina (1964) di C. Donner. Attore eclettico, dotato di un fisico atletico con un caratteristico volto dagli occhi intensi, dimostra notevoli doti di sobrietà e finezza interpretativa: è l'operaio protagonista di Una maniera d'amare (1962) di J. Schlesinger, il giovane ebreo vittima dei pregiudizi in L'uomo di Kiev (1968) di J. Frankenheimer, il sensuale e ambiguo amante nello «scandaloso» Donne in amore (1969) di K. Russell, l'amante proletario di una giovane aristocratica in Messaggero d'amore (1971) di J. Losey, il marito in crisi della violinista...

Foto di Susannah York

Susannah York

1941, Londra

Attrice inglese. Esordisce diciannovenne in Whisky e gloria (1960) di R. Neame. Inquieta e diafana, si candida per ruoli di donne instabili o dalle psicologie sottilmente alterate. Lavora fra gli altri in Tom Jones (1963) di T. Richardson, L’assassinio di Sister George (1968) di R. Aldrich e Non si uccidono così anche i cavalli? (1969) di S. Pollack. Nel 1972 vince un premio a Cannes per l’interpretazione della malata di mente in Images di R. Altman, e di rilevo è anche l’interpretazione in L’australiano (1978) di J. Skolimovski. Dagli anni ’80 appare in diverse serie televisive.

Foto di John Hurt

John Hurt

1940, Chesterfield, Derbyshire

"Propr. J. Vincent H., attore inglese. Si dedica dapprima alla pittura e poi al teatro, frequentando l'Accademia d'arte drammatica di Londra e specializzandosi in Shakespeare. Alla sua terza apparizione cinematografica è già nel cast di Un uomo per tutte le stagioni (1966), dramma storico diretto da F. Zinnemann vincitore di cinque Oscar. I numerosi film successivi mostrano un attore capace di dosare l'aplomb britannico con sotterranee suggestioni emotive, rifuggendo così da primeggianti ruoli forti e sanguigni a favore di figure defilate, spesso sinistre, ma sempre significative e godibili. Affianca così R. Attenborough in L'assassino di Rillington Place n. 10 (1970) di R. Fleischer; precipita negli orrori del carcere turco di Fuga di mezzanotte (1977) di A. Parker e si imbarca sull'astronave...

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