Basta che non si sappia in giro di Luigi Comencini,Nanni Loy,Luigi Magni - DVD
Basta che non si sappia in giro di Luigi Comencini,Nanni Loy,Luigi Magni - DVD - 2
Basta che non si sappia in giro di Luigi Comencini,Nanni Loy,Luigi Magni - DVD
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Dati e Statistiche
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Basta che non si sappia in giro
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Descrizione


Tre episodi riguardanti l'erotismo e la visione del sesso, agli occhi di una dattilografa repressa, di un gruppo di carcerati ammutinati e di un ragioniere in cerca di avventure.

Dettagli

DVD
Vietato ai minori di 14 anni
8057092360781

Informazioni aggiuntive

  • Mustang Entertainment, 2013
  • Eagle Pictures
  • 100 min
  • Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono)
  • Italiano per non udenti
  • 1,85:1
  • interviste

Conosci l'autore

Foto di Nanni Loy

Nanni Loy

1925, Cagliari

"Regista italiano. Dopo una laurea in giurisprudenza, il diploma al Centro sperimentale di cinematografia di Roma lo indirizza alla regia, alla quale approda dopo una lunga trafila di aiuto-regie (soprattutto con L. Zampa: Anni facili, 1953), di una seconda unità (Tam Tam Mayumbe, 1955, G.G. Napolitano) e di un paio di coregie (con G. Puccini: Parola di ladro e Il marito, entrambi del 1957), tutte esperienze che gli forniscono un buon mestiere, in particolare nella direzione degli attori. Se il primo film, Audace colpo dei soliti ignoti (1959), nasce con l'intenzione evidente di sfruttare il successo di I soliti ignoti (1958) di M. Monicelli, i successivi Un giorno da leoni (1961) e Le quattro giornate di Napoli (1962), entrambi incentrati su episodi significativi della Resistenza italiana...

Foto di Johnny Dorelli

Johnny Dorelli

1937, Meda, Milano

Nome d'arte di Giorgio Guidi, cantante e attore italiano. Giovanissimo, si trasferisce negli Stati Uniti, dove ottiene i primi successi in campo musicale. Rientrato in Italia partecipa al Festival di Sanremo nel 1959 e 1960 e subito dopo inizia a lavorare in televisione come presentatore. Negli anni '60 divide i suoi impegni tra teatro e cinema ottenendo notevole popolarità. Simpatico, sornione e dal sorriso accattivante, sul grande schermo si impone con ruoli leggeri come in Guardatele ma non toccatele (1959) di M. Mattoli e Arriva Dorellik (1967) di Steno. In alcuni casi non disdegna personaggi vagamente drammatici, come l'industriale di Pane e cioccolata (1974) di F. Brusati e il cupo ruolo di sfondo di L'Agnese va a morire (1976) di G. Montaldo. Dopo aver partecipato a numerosi film commerciali,...

Foto di Monica Vitti

Monica Vitti

1931, Roma

Nome d'arte di Maria Luisa Ceciarelli. Attrice italiana. Diplomata all’Accademia d’arte drammatica, dà prova della sua versatilità recitando, in teatro, sia Molière che Shakespeare, quando viene notata da M. Antonioni. Dopo qualche ruolo cinematografico minore, alla fine degli anni ’50 diventa musa ispiratrice (e compagna) del regista ferrarese che, dirigendola in film come L’avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962) e Deserto rosso (1964), le offre l’occasione per dimostrare il suo enorme talento. Elegante, bionda con gli occhi azzurri, sa essere nello stesso tempo intensa, distante eppure coinvolgente. Finiti gli anni dell’incomunicabilità e dell’aridità di sentimenti, cambia radicalmente stile. Passando attraverso il personaggio dell’agente segre-to Modesty Blaise, la bellissima...

Foto di Vittorio Mezzogiorno

Vittorio Mezzogiorno

1941, Cercola, Napoli

Attore italiano. Interprete sensibile e versatile, purtroppo scomparso nel vivo della sua carriera, esordisce in Il caso Pisciotta (1972) di E. Visconti, per poi interpretare il ruolo del poliziotto in numerosi film degli anni '70, fra i quali spicca Il giocattolo (1979) di G. Montaldo. Recita anche in La caduta degli angeli ribelli (1981) di M.T. Giordana, Nostalghia (1983) di A. Tarkovskij e L'homme blessé (1983) di P. Chéreau. Il successo televisivo delle due serie di La Piovra precede la sua collaborazione con P. Brook per l'allestimento teatrale di Il Mahabharata da cui viene tratto anche un film (1989). Nel 1990 è diretto da M. Bellocchio in La condanna, nel 1991 da W. Herzog in Grido di pietra e nel 1992 dal regista israeliano A. Gitai in Golem - Lo spirito dell'esilio.

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