Per me non è stata una lettura recente, ma mi è tornato alla mente consigliandolo ad una amica. E' stato il secondo libro dello scrittore Camilleri che ho letto e l'ho fatto con una certa diffidenza, non essendo molto portata per le lingue e meno ancora per i dialetti. Ma è stata una sorpresa! inoltre un piccolo vocabolario posto alla fine del libro aiuta molto e al temine della lettura tutto è chiaro ed anche alcuni termini si acquisiscono nel linguaggio familiare! Non deve mancare questa lettura a chi è interessato a conoscere questo scrittore e curioso della storia. Infatti i suoi romanzi storici partono da fatti realmente accaduti.




Il birraio di Preston
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Tutti i formati ed edizioni

Anno edizione: 1995

Anno edizione: 2012



Descrizione
La storia, per i siciliani, si presenta subito, al suo primo apparire, con la smorfia violenta e assurda della farsa.
Si capisce, leggendo Camilleri, che il suo piacere letterario maggiore, raccontando vicende della provincia siciliana (fatti veri su cui trama e ordisce la finzione, e quindi in sé semplici se non fossero intricate dall'essere appunto siciliane), è quello di riportare il dialogo vivo. È un piacere che si comunica immediatamente al lettore, per la particolare forza comica dell'arte di Camilleri; ma assieme al piacere, poiché il linguaggio è la casa dell'essere, e con la stessa forza e immediatezza, si comunica una specie di nucleo di verità dell'essere siciliano. L'iperbole e il paradosso della battuta, cui corrispondono l'amara coscienza dell'assurdo in cui siamo e il dolore sordo per l'immutabilità di questa condizione. Camilleri inventa poco delle vicende che trasforma sulla pagina in vorticosi caroselli di persone e fatti - qui il fatto vero, conosciuto dalla celebre Inchiesta sulle condizioni della Sicilia del 1875-76, è il susseguirsi di intrighi, delitti e tumulti seguiti alla incomprensibile determinazione del prefetto di Caltanissetta, il toscano Bortuzzi, di inaugurare il teatro di Caltanissetta con una sconosciuta opera lirica, Il birraio di Preston. E anche in questo attenersi al fondo di verità storica c'è probabilmente un senso preciso: in Sicilia non serve attendere che la storia si ripeta per avere la farsa. La storia, per i siciliani, si presenta subito, al suo primo apparire, con la smorfia violenta e assurda della farsa.Dettagli
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:22
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Anno edizione:1995
Valutazioni e recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Rachele Ciceri 05 gennaio 2025Splendito !
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ROBERTO 29 agosto 2023Lezione da maestro
Prende spunto da un fatto realmente accaduto di fine ‘800, ma le vicende sono in massima parte inventate. L’ affabulazione dell’autore è fuori discussione. La storia si snoda in episodi senza un ordine cronologico attorno al fatto, non ho apprezzato la miscellanea di alcuni episodi, ma da una bazzecola solo un maestro può scrivere una lezione.
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Demetrio 25 dicembre 2021Unico
Camilleri non delude mai, specialmente nei suoi romanzi storici o di costume dove riesce a mettere in mostra tutta la sua fine ironia e la feroce critica finale a come la storia o le storie vengano poi riscritte a posteriori travisando completamente la realtà.
Recensioni
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Conosci l'autore

Andrea Camilleri
1925, Porto Empedocle (Agrigento)Nato a Porto Empedocle (Agrigento), Andrea Camilleri ha vissuto per anni a Roma. Dal 1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da cui viene espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove ottiene la maturità classica senza dover sostenere l’esame a causa dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A giugno inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura". S’iscrive all’Università (Facoltà di lettere) ma non si laureerà mai. Si iscrive anche al Partito Comunista.Inizia a pubblicare racconti e poesie e vince il Premio...
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