Il buio nella mente (DVD) di Claude Chabrol - DVD
Il buio nella mente (DVD) di Claude Chabrol - DVD
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Mostra del Cinema di Venezia - Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile - 1995
Il buio nella mente (DVD)
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Descrizione


L'introversa Sophie viene assunta come governante da una famiglia borghese. La donna stringere amicizia con Jeanne, la spigliata e curiosa impiegata postale del paese. Jeanne trova con Sophie il modo di entrare nella vita privata della facoltosa famiglia. La loro amicizia ben presto diviene una terribile alleanza.

Dettagli

1995
DVD
8057092037942

Informazioni aggiuntive

  • Minerva, 2022
  • CG Entertainment
  • 111 min

Valutazioni e recensioni

  • Marcian

    Una taciturna domestica con un imbarazzante segreto viene assunta da una ricca famiglia in Bretagna e qui sviluppa un rapporto di dipendenza con una donna locale, che si rivelerà una vera e propria forza distruttrice. Si è scritto molto sull'interpretazione di Isabelle Huppert, ma Sandrine Bonnaire mi è parsa egualmente brava.

Conosci l'autore

Foto di Claude Chabrol

Claude Chabrol

1930, Parigi

"Regista, sceneggiatore e produttore francese. Appassionato di letteratura poliziesca fin dall’infanzia trascorsa nella provincia francese, ancora studente alla facoltà di lettere collabora ai «Cahiers du Cinéma» insieme a A. Bazin, J.-L. Godard, F. Truffaut e E. Rohmer con il quale, nel 1957, scrive a quattro mani un saggio su A. Hitchcock di cui entrambi sono entusiasti ammiratori. Nel 1958 sceneggia, dirige e produce (grazie a un’eredità ricevuta dalla moglie, l’attrice S. Audran) Le beau Serge (1959), intenso melodramma dalle atmosfere poliziesche, preciso e puntuale nella descrizione dell’ambiente sociale e ricco di notazioni psicologiche, che viene premiato al Festival di Locarno ed è spesso citato come capostipite della futura Nouvelle vague. Il successivo I cugini (1959) mostra ancora...

Foto di Sandrine Bonnaire

Sandrine Bonnaire

1967, Clermont-Ferrand

Attrice francese. Senza scuola di recitazione alle spalle, è scoperta sedicenne da M. Pialat che vede in lei la «ragazza qualunque» protagonista di Ai nostri amori (1983), apprezzato film sul disagio dell’adolescenza che la pone immediatamente alla testa dell’ultima leva delle talentose giovani attrici di Francia, tutte istinto e personalità. Conferma le sue grandi doti d’interprete con Senza tetto né legge (1985) di A. Varda, Leone d’oro a Venezia, in cui tratteggia con feroce candore una giovane clocharde che si ribella alle regole pagando in prima persona. Molto partecipati quasi tutti i ruoli successivi, fra i quali la giovane madre di Verso sera (1990) di F. Archibugi. Notevole il duetto con la collega-rivale E. Béart in Vite rubate (1998) di Y. Angelo.

Foto di Jean Pierre Cassel

Jean Pierre Cassel

1932, Parigi

Nome d'arte di J.-P. Crochon, attore francese. Terminato il liceo, rinuncia agli studi universitari per seguire corsi d’arte drammatica e di danza. Nel 1957 lo scopre G. Kelly, che lo fa debuttare sul grande schermo in Destinazione Parigi, cui seguono diversi altri ruoli di supporto fino all’incontro con P. de Broca per il quale interpreta da protagonista diverse pellicole di genere brillante fra cui I giochi dell’amore (1960) e L’amante di cinque giorni (1961). Classico attore francese, ricco di charme ma lontano dai cliché mascolini hollywoodiani, si raffina sempre più interpretando personaggi sfaccettati e non convenzionali come il soldato in fuga dal campo di prigionia nazista di Le strane licenze del caporale Dupont (1962), ultimo film di J. Renoir. Dà poi il suo contributo al ricco cast...

Foto di Isabelle Huppert

Isabelle Huppert

1953, Parigi

"Propr. I. Arm H., attrice francese. Studia arte drammatica e comincia con il teatro. Già dal suo quarto film, I santissimi (1974) di B. Blier, mostra di possedere un misto di grazia e forza drammaturgica che i capelli rossi, l’incarnato diafano e lentigginoso e gli occhi acquosi contribuiscono a rendere di volta in volta sempre più aderente ai personaggi, dall’angelico al diabolico. Nel 1977 si accredita come diva, soprattutto in patria, evocando la soave follia di Pomme, la protagonista di La merlettaia di C. Goretta, e l’anno dopo rifulge di ambiguità nei panni della sospetta avvelenatrice di Violette Nozière di C. Chabrol, che le vale un premio a Cannes. Da questo momento si può permettere di scegliere i ruoli che alterna fra cinema d’autore e operazioni da botteghino, ma senza mai superare...

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