Recensioni Caro Michele

Caro Michele di Natalia Ginzburg

Sorta di Lessico famigliare dieci anni dopo, Caro Michele è un romanzo dai personaggi dispersi, divisi dall'incomunicabilità e destinati alla solitudine, e la scelta del genere epistolare suona provocatoria e simbolica.

«Il libro che una madre avvelenata può scrivere strappandosi di dosso i panni di madre»Erri De Luca

«Tutte le vite che s'intrecciano in questo romanzo sono fatte di passi sbagliati. Ma a nessuno di questi sbagli si sarebbe potuta opporre una scelta giusta e nessuno di questi passi avrebbe potuto essere indirizzato verso un traguardo migliore»Cesare Garboli

«Caro Michele»: il piú classico degli incipit epistolari è quello che Natalia Ginzburg sceglie come titolo del suo romanzo. Una madre già avanti negli anni ma ancora giovane e un figlio lontano fisicamente e ancor piú (e soprattutto) distante nelle idee, nelle esigenze, negli affetti e nei dolori. Un figlio per il quale la madre prova rancore, ma dal quale non riesce a staccarsi; e l'ultimo, irrescindibile cordone ombelicale è fatto di sole lettere. Sorta di Lessico famigliare dieci anni dopo, Caro Michele è un romanzo dai personaggi dispersi, divisi dall'incomunicabilità e destinati alla solitudine, e la scelta del genere epistolare suona provocatoria e simbolica.
Con la cronologia della vita e delle opere, la bibliografia essenziale e l'antologia della critica.

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