La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati - DVD
La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati - DVD - 2
La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati - DVD
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La casa dalle finestre che ridono
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Descrizione


Giovane restauratore è incaricato di sistemare un affresco nella una chiesa di un paesino. Strane minacce e avvertimenti seguono l'andamento dei lavori.

Dettagli

DVD
Vietato ai minori di 14 anni
8015221107676

Informazioni aggiuntive

  • Aegida, 2014
  • Terminal Video
  • 110 min
  • Italiano (Dolby Digital 5.1)
  • Italiano; Inglese
  • 1,85:1 Wide Screen
  • trailers

Valutazioni e recensioni

  • Paolo Fumagalli

    Negli anni settanta il 90% dei film horror e gialli italiani sono debitori, chi più chi meno, di Dario Argento. La casa dalle finestre che ridono è una felicissima eccezione. Non ci sono scene splatter, non vi sono le morti violente e fantasiose che caratterizzano i film di Argento. Il film è ambientato nella campagna romagnola e potrebbe sembrare, e forse lo è, un’ambientazione insolita per un thriller. Eppure il film fa paura. E’ angosciante, sostenuto da un’ottima sceneggiatura (a cui ha collaborato anche M. Costanzo). Non aspettatevi spaventi improvvisi che fanno sobbalzare sulla poltrona; sulla poltrona rimarrete casomai ‘inchiodati’ sino al finale del film con un colpo di scena difficilmente prevedibile. Lino Capolicchio che interpreta il protagonista è una sorpresa tanto è nella parte. Pupi Avati è un regista eclettico che si è cimentato in (quasi) tutti i generi: commedia, drammatico, grottesco, musicale e thriller con esiti alterni. A mio avviso questo è uno dei suoi film migliori.

Conosci l'autore

Foto di Pupi Avati

Pupi Avati

1938, Bologna

Inizia la sua carriera artistica nel jazz come clarinettista, fa parte infatti della Reno Jazz Gang con cui incide anche qualche disco, gruppo che abbandona dopo l'ingresso nella band di Lucio Dalla con cui rimane grandissimo amico e che collaborerà a vari film di Avati. Lavora poi per quattro anni alla Findus surgelati, anni che considera i peggiori della sua vita.Intraprende poi la via del cinema e riesce a collaborare alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pasolini. Come regista gira alcuni horror tra cui nel 1976 La casa delle finestre che ridono. L'anno successivo esce Bordella, una commedia che ha tra gli interpreti un giovanissimo Christian De Sica. Da ricordare anche la regia televisiva di uno speciale dedicato ai Pooh.Inizia poi a girare una serie...

Foto di Lino Capolicchio

Lino Capolicchio

1943, Merano, Bolzano

Attore e regista italiano. Esordisce nel 1968 in Escalation di R. Faenza, ma il primo ruolo di grande spessore è quello di Giorgio in Il giardino dei Finzi Contini (1971) di V. De Sica. Molto attivo negli anni '70, costruisce una maschera attoriale in cui si mescolano la timidezza e il disagio interiore. Recita spesso con P. Avati (da La casa dalle finestre che ridono, 1976, fino a Fratelli e sorelle, 1991) diradando progressivamente le apparizioni. Nel 1995 dirige il suo primo film, Pugili, seguito nel 2002 dal Diario di Matilde Manzoni.

Foto di Francesca Marciano

Francesca Marciano

1955, Roma

"Regista e sceneggiatrice italiana. Abbandona ben presto l’università in Italia per recarsi a New York a studiare cinema. Al suo rientro inizia a lavorare in Rai come produttrice e debutta come attrice in Pasqualino Settebellezze (1975) di L. Wertmüller. L’esordio nella regia avviene con S. Casini in Lontano da dove (1983), storia di un gruppo di italiani a New York, presentato alla Mostra di Venezia. Si dedica anche alla sceneggiatura vincendo un David di Donatello per Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992) di C. Verdone. All’apice della sua carriera si trasferisce in Africa, catturata dalle meraviglie e contraddizioni del continente nero descritte nei documentari a cui lavora e nel suo romanzo Rules of the Wild (Regole del selvaggio, 1998), pubblicato in inglese. Nel 2003 scrive...

Foto di Gianni Cavina

Gianni Cavina

1940, Bologna

Attore italiano. Si forma come interprete teatrale al Teatro Stabile di Bologna, sotto la direzione di Franco Parenti. Al cinema deve la sua fama soprattutto all’opera del concittadino P. Avati, con cui esordisce nel 1968 con Balsamus, l’uomo di Satana, e per cui recita anche in tutti i film successivi, fino a Noi tre (1984) e Regalo di Natale (1986). La sua prova più matura è tuttavia in Atsalùt pàder (1979) di P. Cavara, dove dà vita alla figura di un frate anticonformista divenuto simbolo della più autentica carità evangelica nelle campagne parmensi del primo Novecento.

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