Un caso di censura. Il Rigoletto
Solo ciò che è conforme alla legge può essere liberamente detto. La censura rappresenta ed esprime un potere, che concede o nega la licenza di parlare, ma soprattutto limita e forgia l'espressione. Lungi dall'esaurirsi in un intervento che incide solo sulla superficie del testo, la censura letteraria genera infatti revisioni e patteggiamenti, agisce sui contenuti come sulla forma e partecipa della realizzazione di ogni opera fin dalle sue fasi iniziali, così da trasformarsi in uno dei fattori che collaborano alla sua stessa genesi e ne determinano il funzionamento complessivo. Il caso esemplare indagato in questo volume è quello del Rigoletto, andato in scena l'11 marzo 1851. Il libretto nasce dalla rielaborazione di un testo modello, "Le Roi s'amuse" di Victor Hugo, attraverso un percorso di condizionamenti dove si intersecano spinte diverse, dalla tensione preventiva del librettista verso un testo che soddisfi il sistema di attese codificato degli spettatori alla continua necessità di ri-creare un equilibrio drammatico a seguito degli interventi via via imposti dalla censura. L'analisi di un frastagliato processo creativo si trasforma così in un capitolo di storia dei rapporti tra letteratura e potere.
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Anno edizione:2010
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