Il sociologo polacco Zygmunt Bauman, famoso ed ampiamente apprezzato già in vita per i suoi studi sulla società postmoderna, da lui definita "liquida" in quanto labile e precaria anche per la scissione tra potere e politica, in questo libro - intervista oltre a riproporre concetti già esposti nelle sue precedenti pubblicazioni, si concentra in particolare sul rapporto interdipendente tra "communitas" e "societas" ovvero tra "locale" e "globale". Ognuno di noi, infatti, vive e si identifica almeno in un ambiente, che può rivelarsi più o meno vincolante ed opprimente oppure piacevole e rassicurante a seconda dei punti di vista e che comunque dovrebbe, nella migliore delle ipotesi, generare solidarietà tra gli individui che lo costituiscono; al tempo stesso ognuno di noi interagisce, comunica, si sovraespone, si confronta ( abitualmente o occasionalmente ) con l'intera società, ad esempio tramite i social network su internet, sperimentando in tal modo la condizione, seppur marginale, di cittadino/a del mondo. L'opera evidenzia, talvolta anche in maniera apocalittica, come le nostre vite in bilico siano caratterizzate dal disagio, dalla solitudine, dall'indifferenza, dall'appiattimento del pensiero e del linguaggio etc., senza peraltro lasciarci intravedere spiragli di possibili cambiamenti positivi. Pur dissentendo in parte su alcune considerazioni, giudico comunque molto valido il metodo di analisi critica utilizzato dall'esimio accademico.
Communitas. Uguali e diversi nella società liquida
Di fronte a un mondo liquido caratterizzato da incertezza, precarietà, isolamento, riemerge il bisogno di stringere relazioni sociali e recuperare il senso della comunità perduta. Quella comunità che Ferdinand Tònnies, alla fine del XIX secolo, aveva indicato come inconciliabile con la società moderna. Adesso la voglia di communitas, non più in opposizione alla societas, torna nelle parole di Zygmunt Bauman, uno dei massimi sociologi del nostro tempo. "Il fatto che la comunità sia sempre presente ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai; ogniqualvolta abbiamo bisogno di fare riferimento al luogo a cui apparteniamo, essa è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto".
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Anno edizione:2013
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Romana Giaffei 28 marzo 2017
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