La crisi della Repubblica nel carteggio Andreotti-Cossiga. Vol. 3: 1991-1992. In appendice le lettere 1992-2010 - Giulio Andreotti,Francesco Cossiga - copertina
La crisi della Repubblica nel carteggio Andreotti-Cossiga. Vol. 3: 1991-1992. In appendice le lettere 1992-2010 - Giulio Andreotti,Francesco Cossiga - copertina
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Letteratura: Italia
La crisi della Repubblica nel carteggio Andreotti-Cossiga. Vol. 3: 1991-1992. In appendice le lettere 1992-2010
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Descrizione


La corrispondenza tra Cossiga e Andreotti in questo volume copre un arco temporale che va dal 29 luglio 1991 al 28 aprile 1992, giorno delle dimissioni anticipate del presidente della Repubblica. Si avvia con la proposta di Cossiga di concedere la grazia al leader delle Brigate Rosse, Renato Curcio, che apre un dissenso con il ministro della Giustizia, Claudio Martelli, mentre si fanno sempre più forti le preoccupazioni per la virulenza della criminalità organizzata (in agosto viene assassinato l’imprenditore Libero Grassi). Il carteggio mostra i martellanti appelli di Cossiga alla necessità di predisporre un coordinamento delle forze di polizia, di riorganizzare i servizi di intelligence e, più in generale, di riformare l’amministrazione della Giustizia. Il carteggio dà anche conto dello scontro del novembre 1991 tra Cossiga e il CSM che, contrariamente a quanto egli ha disposto, ha messo all’ordine del giorno la discussione di delicati temi che rischiano, a suo parere, di inficiare le riforme varate dal ministro della Giustizia. Altra ragione di dissidio con la magistratura e con ampi settori del mondo politico continua ad essere l’indagine su Gladio. Sono tutti temi che, insieme alle sempre più frequenti «picconate» e alla richiesta che viene dal PDS e altri partiti di opposizione di mettere in stato di accusa il presidente della Repubblica per attentato alla Costituzione, alimentano accese polemiche e approfondiscono l’isolamento del presidente della Repubblica, portando alla rottura definitiva il suo rapporto con la DC e con il suo presidente, Ciriaco De Mita. Nel febbraio 1992, infine, la mancata approvazione della legge sull’obiezione di coscienza porta a un ultimo duro dissidio politico e istituzionale tra Cossiga e Andreotti, lenito sul piano personale dalla ferma e affettuosa solidarietà che il presidente della Repubblica esprime all’amico in occasione dell’assassinio dell’on. Salvo Lima. Correda il volume un’appendice che segue la corrispondenza tra i due statisti, entrambi senatori a vita, dal maggio 1992 fino al luglio 2010, tre settimane prima della scomparsa dello statista sardo. La corrispondenza tutta tra i due statisti, toccando aspetti governativi, umani e istituzionali, restituisce le voci di due tra i maggiori protagonisti della vita politica italiana di quegli anni.

Dettagli

1 agosto 2025
Libro universitario
510 p., Brossura
9788893599221

Conosci l'autore

Foto di Giulio Andreotti

Giulio Andreotti

1919, Roma

Uomo politico. Esponente di spicco della DC, parlamentare della Costituente (1946), sottosegretario con De Gasperi, più volte ministro, a lungo in sintonia con il Vaticano su materie di rilievo come la politica estera, assunse con gli anni il ruolo di abile mediatore tra forze politiche diverse e guidò una corrente spesso determinante per gli equilibri interni al suo partito. Sette volte presidente del Consiglio (due nel 1972-73, tre fra 1976 e '79, due tra 1989 e '92), presiedette nella prima metà degli anni '70 un esecutivo non sgradito a destra e nella seconda metà quelli di solidarietà nazionale contrassegnati dalla collaborazione tra oc e PCI. Senatore a vita dal 1991. Inquisito per associazione mafiosa nel 1993 e processato, è stato assolto...

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