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Dalla parte delle bambine lo ho letto svariati anni fa e devo dire che è la verità. La società impone alle bambine determinate situazioni e regole, le bimbe hanno nemici dappertutto a partire dai genitori. Un salutone caro a Elena.
"Le donne non conoscono limiti quando si tratta di piegarsi supinamente ai pregiudizi tagliati sul loro conto. Quelli più numerosi e radicati riguardano proprio i rapporti con l'altro sesso, la famiglia, i figli. Nonostante la realtà dimostri il contrario, esse sono tuttora intimamente persuase che i figli garantiscano la stabilità del matrimonio, tengano unita la coppia, l'aiutino a superare i momenti difficili, li prevengano addirittura, e quando il matrimonio entra effettivamente in crisi ricorrono - come mezzo estremo ma secondo loro infallibile - alla procreazione di un figlio, convinte che esso possa infondere nuova vita al rapporto coniugale. Secondo la maggior parte di loro, un matrimonio senza figli è destinato all'insuccesso, la maternità è l'unica, vera realizzazione possibile per la donna e mentre il mondo trabocca di madri infelici e frustrate, esse si ostinano a sentirsi fallite, non realizzate nella loro femminilità se non riescono a diventare madri, e madri di maschi." E'stato pubblicato nel 1973, ma è impressionante come sia, purtroppo, ancora molto attuale. E' vero: la discriminazione tra maschio e femmina avviene già in tenerà età, o addirittura già durante l'attesa del figlio, e prosegue poi con condizionamenti che durano tutto l'arco della vita insieme. Per me, madre di due bambine, è stata una lettura molto utile, che consiglio vivamente a tutti - genitori e non. Io stessa, pur ritenendomi una madre "moderna" ho scoperto di avere talvolta - e mio malgrado - comportamenti errati in questo senso, probabilmente dovuti all'educazione che a mia volta ho ricevuto. "Dopo i cinque-sei anni le strade dei due sessi divergono profondamente: mentre i bambini guardano oramai ai lavori casalinghi con un disprezzo dovuto alla raggiunta consapevolezza che quello non sarà mai il loro mondo, le bambine vi sono riportate di forza dalla loro identificazione con la madre e dalle sue richieste di aiuto. I richiami ai loro compiti futuri, ai bambini che avranno, alla loro casa, al marito da accudire saranno ripetuti, pressanti, continui, convinti come si è che se le si lasciassero libere le bambine disprezzerebbero i lavori domestici tanto quanto li disprezzano i maschi. Non si tratta dunque di un semplice tirocinio per l'apprendimento di certe abilità, ma di un vero e proprio condizionamento perpetrato allo scopo di rendere automatiche certe prestazioni. ..... Ma gli adulti sanno benissimo che se non si produce un condizionamento nell'età adatta, cioè quella in cui la critica e la ribellione sono improbabili, sarà quantomai arduo ottenere queste prestazioni più in là. L'ordine familiare e sociale esige che le donne siano consenzienti a sobbarcarsi il compito di addette ai servizi domestici, poichè il loro rifiuto metterebbe in crisi contemporaneamente la casta maschile, condizionata ad essere servita, e l'intera struttura sociale, che si rifiuta di sopportare i costi del lavoro domestico femminile e quelli necessari all'impianto di una organizzazione che lo sostituisca." Sante verità!!!!
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