Album molto compatto, come da tempo Battiato non realizzava, con brani tra i migliori della sua pur lunga carriera ed un ottimo livello medio delle composizioni. Ritroviamo la straordinaria ed intelligente leggerezza musicale del Battiato degli anni ’80 (Odore di polvere da sparo), ma anche un pezzo capolavoro come Ermeneutica dalla melodia e dal ritmo frammentati ed inafferrabili, unitamente a sonorità e atmosfere che già furono (addirittura) del suo Gilgamesh nell’anomalo brano conclusivo (diviso in due sezioni) La porta dello spavento supremo. Ci sono poi anche alcuni brani di stellare qualità come l’iniziale ed orecchiabile Tra sesso e castità (dove si alternano parti di robusto rock ad altre dove dominano il piano e gli archi, un po’ a confermare la cifra stilistica di tutto il CD), o gli esotismi de Le aquile non volano a stormi dove rielabora ottimamente una melodia orientale. Citazione particolare per 23 coppie di cromosomi, un potente divertissement elettro-rock nel quale Battiato, sopra dei recitati camuffati, gioca con le macchine elettroniche realizzando un riuscitissimo pastiche sonoro, potente, ricco di voci distorte, effetti speciali e campionamenti mediorientali ai quali aggiunge la sua voce prima salmodiante in falsetto poi in un canto vero e proprio.
